10 Novembre 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“Come rimediare alle piccole tentazioni” è il titolo del IX capitolo del quale oggi affrontiamo la prima sezione. Quali possono essere queste “piccole tentazioni”? Francesco di Sales ne nomina alcune ma, ne siamo certi, ognuno di noi, attraverso la propria esperienza personale, ne potrebbe aggiungere altre. Dice: “Quanto alle piccole tentazioni di vanità, di sospetto, di tristezza, di gelosia, di invidia, di passioncelle e simili trabocchetti che, come mosche e moscerini, ci volano davanti agli occhi e ci pungono ora sulla guancia, ora sul naso, non ci è dato di liberarci completamente dal loro fastidio; la migliore resistenza che si possa loro opporre è di non innervosirci; allo stesso modo, le piccole tentazioni possono darci molto fastidio, ma non possono nuocerci, purché ci sia sempre in noi la ferma decisione di servire Dio.” San Paolo, nella Seconda lettera ai Corinzi (12,7-9) parla di una “spina nella carne”: “Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. I “Dodici” si lasciano andare alla tentazione della gelosia nei confronti dei due fratelli Giovanni e Giacomo (Cfr. Mt 20,20-24) e dalla superbia quando discutono su “chi di loro fosse il più grande” (Cfr. Mc 9,34). Certamente piccole tentazioni che, però, avrebbero rischiato di minare il loro rapporto se Gesù non fosse intervenuto. Sono, dunque, la grazia e la fede che “stimolano”, come dice il Nostro, la ferma decisione di servire Dio. Il Salesio consiglia: “Disprezza questi piccoli attacchi, non degnarli nemmeno di un pensiero, anzi lasciali pure ronzare intorno alle tue orecchie finché ne avranno voglia; che volino pure qua e là intorno a te, come le mosche; se poi dovessero pungerti o posarsi un attimo sul tuo cuore, cacciali e basta! Non metterti a combatterli a rispondere loro; compi atti contrari, quelli che vuoi, ma soprattutto di amore di Dio.” A questo proposito c’è un aneddoto attribuito a San Filippo Neri: ad un suo penitente che confessava spesso di essere assalito da cattivi pensieri, dei quali non si specifica la natura, “Pippo bono” disse che i cattivi pensieri sono come gli uccelli: non puoi impedire che ti volino sulla testa, ma puoi certamente impedire che ti ci si posino sopra! Le piccole tentazioni, come le grandi, nascono sempre dal pensiero e, se non allontanate con decisione, rischiano di non fermarsi a questo.

Preghiamo

Nel dubbio, nella solitudine, nella lotta, nello scoraggiamento, nell’angoscia, nella preoccupazione, in ogni difficoltà della vita, vogliamo confidare in Te  e nel Tuo aiuto, Signore. Amen

Dunque, oggi, un po’ più di confidenza in Dio. Buona giornata,

PG&PGR