5 Agosto 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi iniziamo un nuovo capitolo, il XXV, dal titolo “Il buon gusto e il senso della misura nel vestire”. Ma che stranezza è mai questa? Da quando Francesco di Sales affronta argomenti di questo genere? Cosa c’entra l’abbigliamento con la spiritualità alla quale ci ha abituato? Queste domande potrebbero essere legittime se non parlasse di “senso della misura” che è il nocciolo della questione… Anche qui viene chiamato in causa l’equilibrio. Il capitolo inizia con il riferimento a San Paolo che, nella Prima lettera a Timoteo (2,9-10), si “avventura” a dare consigli sull’abbigliamento femminile. Il Salesio, buon conoscitore della società del suo tempo, estende il discorso anche a quello maschile dicendo: “S. Paolo vuole che le donne devote, vale anche per gli uomini, vestano abiti decenti, ornandosi con modestia e misura.” Poi si sofferma a dare qualche ulteriore indicazione considerando che anche il vestire in modo adeguato può essere un segno di rispetto nei confronti degli altri e uno “specchio” dell’interiorità: “Il decoro degli abiti e degli altri ornamenti si deduce dalla stoffa, dal taglio, dalla pulizia. Per quello che riguarda la pulizia deve essere costante e generale; per quanto ci è possibile non lasciamo sugli abiti tracce di sporcizia e segni di trascuratezza. La pulizia esteriore indica, in una certa misura, l’onestà interiore. Dio stesso esige la pulizia esteriore in coloro che si avvicinano al suo altare, e hanno la principale responsabilità della devozione.” Questa ultima osservazione è chiaramente riferita a noi sacerdoti e al decoro col quale si debbono vestire i paramenti per le celebrazioni. Non si tratta certamente di vanità o ricercatezza, ma di rispetto verso il servizio che siamo chiamati a fare. Il Nostro si sofferma anche a dare qualche consiglio per quanto riguarda l’abbigliamento nelle diverse circostanze: “Per quello che riguarda la stoffa e il taglio degli abiti, il decoro va collegato a diverse circostanze: di tempo, di età, di rango, di ambiente, di situazioni. Abitualmente ci si veste meglio nei giorni di festa, tenuto conto anche della solennità che ricorre; in tempo di penitenza, come in Quaresima, si veste in tono molto dimesso; se vai a nozze ti vesti con l’abito adatto alle nozze; se vai a un funerale, con l’abito adatto al funerale; se vai dal principe, alzi il tono; se resti con i domestici, ti adegui a loro.” Potrebbero sembrare indicazioni di poco conto, persino inutili, ma se ci pensiamo bene, anche ai nostri giorni, potrebbero risultare utili per evitare gli eccessi della ricercatezza e della trascurataggine. Oggi, non si può certamente negare, si presta meno attenzione al modo di vestirsi in determinate occasioni ma, a parer nostro, non farebbe certo una gran figura chi, invitato ad un matrimonio, indossasse un paio di jeans, magari con appariscenti strappi, una maglietta, scarpe da tennis e l’immancabile cappello del tipo usato dai giocatori di baseball che, spesso, rimane incollato alla testa anche durante la celebrazione. Non parliamo poi degli abiti troppo succinti…Pensiamo anche alla partecipazione ad un funerale vestendo abiti eccessivamente variopinti come quelli che si potrebbero indossare per una serata in discoteca. No, non ci sembrano proprio discorsi inutili! Il de Sales prosegue con delle indicazioni per le donne sposate che, con sua licenza, vogliamo allargare anche agli uomini: “La donna sposata, quand’è col marito, deve ornarsi per piacere a lui, se lo facesse quando lui è lontano sarebbe lecito chiedersi agli occhi’ di chi voglia essere piacente.” Aggiunge anche qualcosa per le giovani generazioni che, come sopra, potrebbero riguardare tanto le ragazze quanto i ragazzi: “Alle ragazze sono permessi più fronzoli, perché hanno il giusto diritto di voler piacere a molti anche se deve essere soltanto per conquistarne uno in vista del matrimonio.” Se pensiamo che tutto questo non ci riguardi, sentiamoci liberi di tralasciarne la lettura. Però, prima di prendere una tale decisione ripensiamo un momento all’espressione “senso della misura”.

Oggi si celebra il ricordo della Dedicazione di Santa Maria Maggiore, il più antico santuario mariano dell’Occidente e in molte parti del mondo è ricordato anche come “Santa Maria della neve” facendo memoria del prodigio della neve in agosto a Roma, nel 358 d.C.

Preghiamo con le parole della liturgia

Perdona o Padre le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le  nostre opere, interceda per noi la vergine Maria madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Amen

Ed oggi, come ci vestiremo esteriormente e…interiormente? Buona giornata,

PG&PGR