Carissimi,
iniziamo oggi un nuovo capitolo, il XX, dal titolo “La differenza tra le vere amicizie e quelle futili”. E’ significativo il fatto che, dopo averci parlato della vera amicizia, Francesco senta la necessità di richiamare, nuovamente, la nostra attenzione su quelle “pericolose” riprendendo ciò di cui aveva già fatto menzione nel XVII capitolo (ricordate il nostro incontro di dieci giorni fa?) a proposito del “miele di Eraclea”. Oggi ci dice: “Fa’ attenzione, Fílotea: voglio metterti in guardia perché tu non corra pericolo. Non so se tu sappia che il miele di Eraclea, molto velenoso, assomiglia incredibilmente al miele comune; e il pericolo di prendere uno per l’altro è reale, come pure quello di mischiarli: nel qual caso l’inganno è anche peggiore perché la buona qualità dell’uno non impedisce l’effetto velenoso dell’altro.” Spiegherà, più avanti, che questo tipo di miele, estremamente tossico, è più dolce di quello commestibile e dunque, similmente, “bisogna fare attenzione a non lasciarsi trarre in inganno nelle amicizie, soprattutto quando si stringono tra persone di sesso diverso, poco importa per quale motivo; spesso Satana si sostituisce a coloro che amano.” Sappiamo bene che l’azione del maligno è sempre in atto e quindi si deve usare molta prudenza senza avventurarsi su strade che, inizialmente, sembrano percorribili e senza pericoli, ma andando avanti si rivelano insidiose e rischiose. Opportunamente il Nostro continua: “Si comincia sempre dall’amore virtuoso, ma, se non si è molto saggi, si insinua presto l’amore frivolo, poi si passa all’amore sensuale, poi a quello carnale; il pericolo esiste persino nell’amore spirituale, se non si fa molta attenzione; benché in questo sia molto più difficile la confusione e l’equivoco, perché la sua purezza e il suo nitore (nitidezza –ndr) rendono più evidenti le brutture che Satana vuole insinuarvi: ecco perché il diavolo, quando ci prova, fa le cose con maggior finezza e tenta di far scivolare le brutture quasi impercettibilmente.” Come dicevamo poco avanti, il miele di Eraclea, che si estrae da una pianta che si chiama “aconito, è più dolce di quello comune e Francesco commenta: “Distinguerai l’amicizia mondana da quella santa e virtuosa, esattamente come si distingue il miele di Eraclea dall’altro: il miele di Eraclea è più dolce al palato dei miele ordinario; è l’aconito che gli aumenta la dolcezza; così fa abitualmente l’amicizia mondana che sforna a ripetizione quantità enormi di parole melliflue, una pioggia di frasette appassionate e di lodi sulla bellezza, la grazia e le qualità sensuali”. Per contro: “ l’amicizia sana invece ha un linguaggio semplice e schietto, loda soltanto la virtù e la grazia di Dio, unico suo fondamento.” In effetti, quando l’amicizia è sana ha bisogno solo di essere accettata e vissuta come dono senza “addentellati” che potrebbero falsarla e sviarla. Incuriositi dall’insistenza dell’Autore su questo miele di Eraclea, ci siamo documentati: in effetti l’aconito, cioè la pianta dalla quale viene estratto, è veramente bella a vedersi, ma è meglio starne lontani in quanto il miele che produce, se usato in modo improprio, è altamente tossico e, spesso, mortale. Concludiamo questa sezione con la similitudine che ci viene presentata: “Il miele di Eraclea, una volta ingoiato, provoca dei capogiri; allo stesso modo l’amicizia futile provoca dei disorientamenti di spirito che rendono insicura la persona nella castità e nella devozione. La conducono a sguardi languidi, vezzosi, insistiti; a carezze sensuali, a sospiri equivoci, a piccole lamentele di non essere amati a sufficienza; ad artifici ben mascherati, ma abili e cattivanti: galanterie, abuso di baci e altre libertà e familiarità che portano alla volgarità e sono sicuro presagio di una imminente resa dell’onestà.”
Ma veramente vogliamo svilire l’amicizia e ridurla a questo?
Preghiamo
Signore liberaci dalla tentazione che troppo spesso si insinua nel cuore; rendi i nostri rapporti di amicizia sempre limpidi e sinceri, lontani da ogni pericolo di deviazione. Amen
Ed oggi? Asteniamoci dal miele di Eraclea. Buona giornata,
PG&PGR