Carissimi,
siamo alla seconda sezione dell’XVIII capitolo dove Francesco di Sales fa un accostamento tra la vanità e le “passioncelle” di cui stiamo parlando: “ Altri vi si lasciano andare per vanità perché pensano che non è piccola gloria prendere e legare i cuori con l’amore; costoro, poiché fanno la loro scelta per vanità, collocano le loro tagliole e tendono le loro reti in luoghi privilegiati, eccelsi, distinti e illustri.” Di per sé “legare i cuori con l’amore”, se per “legare” di intende “unire” e non “incatenare”, non è certamente una cosa negativa, ma corre il rischio di diventarla quando la motivazione del movimento verso l’altro non è l’amore vero che è sempre liberante, ma la vanità e i “luoghi privilegiati” di cui parla, molto probabilmente, sono quelli della “società bene” che, a motivo della sua posizione, si trovava spesso a frequentare, senza limitare comunque il raggio di azione. Continua, sempre con riferimento al tema: “Altri ancora sono spinti contemporaneamente dalla tendenza all’amore e dalla vanità, e agiscono in questo modo perché, pur avendo il cuore fortemente attirato dall’amore, vogliono aggiungervi anche un po’ di gloria”, dove per “gloria” pensiamo voglia intendere il raggiungimento di una buona posizione nella società. La scalata al potere, alla popolarità, alla bella vita, si può servire anche di questo tipo di amicizie che Francesco non esita a bollare affermando che: “sono cattive, folli e vane: cattive, perché vengono e finiscono nel peccato della carne; rubano l’amore, e di conseguenza anche il cuore, a Dio, alla moglie, al marito, a chi era dovuto; folli perché non hanno basi, né motivazioni serie; vane, perché non recano alcuna utilità, nessun onore, nessuna gioia. Al contrario, ci fanno perdere tempo, offuscano l’onore, e non offrono alcun piacere, a meno che non si voglia chiamare piacere l’ansia di attendere e sperare, senza sapere né quello che si vuole, né che cosa si attende.” Conoscendo bene i suoi polli può prendersi la libertà di esprimersi in questo modo; possiamo dargli torto? Quanti matrimoni finiscono per naufragare a causa di qualche “amicizia” che si spinge troppo in là? E non è forse vero che certe decisioni sono sollecitate da motivazioni non irrisolvibili sfociando in situazioni che non portano certamente alla gioia. Ci deve far riflettere seriamente quanto il Nostro dice nella citazione che segue e con la quale concludiamo questa seconda sezione: “Questi spiriti piccoli e deboli sono persuasi che c’è un non so che nelle testimonianze di amore che ricevono, ma non saprebbero precisare che cos’è; per questo la loro brama è insaziabile ed alimenta, senza soste, nel loro cuore, eterne diffidenze, gelosie e tormenti.” Con una espressione popolare potremmo dire che è come il cadere dalla padella nella brace…!
Preghiamo
Signore, soltanto lasciandoci guidare da Te come hanno fatto tanti Santi, possiamo imparare a vivere correttamente i nostri rapporti con gli altri. Aiutaci a viverli con pienezza nel pieno rispetto della Tua legge che è Vita. Amen
Il consiglio odierno potrebbe essere quello di riscoprire la bellezza di coloro che il Signore ci ha posto accanto. Buona giornata,
PG&PGR