Carissimi,
dopo esserci ripresi dallo stupore ed aver compreso meglio l’espressione “l’amicizia è l’amore più pericoloso”, vediamo di approfondire meglio il concetto che Francesco di Sales vuole esprimere. Se è vero, e siamo assolutamente convinti che lo sia, che l’amicizia non può e non deve escludere la “comunicazione”, sostantivo che, personalmente, preferiremmo sostituire con “condivisione”, dobbiamo concordare col Nostro quando afferma che “l’amicizia è fondata essenzialmente sulla comunicazione…di norma è impossibile che l’amicizia non ci faccia partecipare delle qualità della persona amata.” Ne consegue l’asserzione “non ogni amore è amicizia” che potrebbe, ancora una volta, lasciarci stupiti. Ma, come ormai abbiamo sperimentato, per non lasciare nel dubbio il lettore, ce ne dà la spiegazione elencando alcune motivazioni: “1. Si può amare senza essere riamati; in tal caso c’è amore, ma non amicizia, perché l’amicizia è un amore ricambiato. Se non è ricambiato non è amicizia.” La conferma di questo? Le tante illusioni e delusioni che, soprattutto i giovani, provano…! Andiamo avanti: “2. Non basta che sia ricambiato l’amore: le parti che si amano, devono saperlo. Se non lo sanno, avranno tutto l’amore che vogliono, ma non ci sarà amicizia.” Nella nostra discreta esperienza nell’ascolto dei giovani, tante volte ci siamo sentiti dire: «Io amo tizia/o.» E alla nostra domanda: «Ma lei/lui lo sa?» Tante volte ci siamo sentiti rispondere: «Non ho il coraggio di dirglielo!» E arriviamo alla terza motivazione: “3. In più coloro che si amano, devono avere qualche bene in comune a base della loro amicizia. L’amicizia si differenzia secondo la diversità dei modi di comunicare e i modi di comunicare si differenziano secondo i beni che costituiscono l’oggetto dello scambio: se si tratta di beni falsi e vani, l’amicizia è falsa e vana; se si tratta di beni veri, l’amicizia è vera; e migliori saranno i beni, migliore sarà l’amicizia.” Ci sembra evidente che Francesco non si riferisca ai “beni” materiali, quanto a qualcosa di molto più profondo e duraturo come pensieri, speranze, emozioni, ecc., capaci anche di andare al di là del tempo e dello spazio. “Allo stesso modo – continua con una similitudine – che il miele raccolto dalle gemme dei fiori più deliziosi è il migliore, così l’amore fondato sullo scambio di un bene squisito è ottimo.” Prudentemente, conoscendo, come più volte abbiamo detto, l’animo umano, Francesco si sente in dovere di metterci in guardia e lo fa prendendo lo spunto dalla solita “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio. Lo citiamo per intero lasciando a voi ogni considerazione: “Esiste in Eraclea del Ponto un genere di miele velenoso, che fa impazzire coloro che ne mangiano. E’ velenoso perché viene raccolto dalla pianta dell’aconito, presente in abbondanza in quella regione. Lo stesso è dell’amicizia fondata sullo scambio di beni vuoti e viziosi: risulterà totalmente falsa e cattiva. Lo scambio di piaceri carnali è semplicemente un’attrazione reciproca e un’esca bestiale che, tra gli uomini, non merita di essere chiamata con il nome di amicizia; parola che del resto non ci si sogna nemmeno di usare quando ci si riferisce agli stessi rapporti tra i somari e i cavalli; e se nel matrimonio lo scambio si riducesse a questo, non sarebbe possibile alcuna amicizia; ma siccome, oltre a ciò, c’è lo scambio della vita, dell’iniziativa, degli affetti e di una indissolubile fedeltà, ecco perché l’amicizia nel matrimonio è vera e santa.”
Preghiamo (non sono parole nostre)
A te, Signore, amante della vita, Amico dell’uomo, innalzo la mia preghiera
per l’amico che mi hai fatto incontrare sul cammino del mondo.
Uno come me, ma non uguale a me.
Fa’ che la nostra sia l’amicizia di due esseri che si completano con i tuoi doni,
che si scambiano le tue ricchezze, che si parlano con il linguaggio
che tu hai posto nel cuore. Aiutaci a guardare con quello sguardo,
che comprende senza che l’altro chieda. Amen
Al resto, oggi, pensate voi. Buona giornata,
PG&PGR