Carissimi,
dire di amare qualcuno non è poi così difficile. Ma come si vive, si dimostra, si incarna l’amore? Non solo con gesti eclatanti ed eroici come tanti santi conosciuti e sconosciuti, ma anche con gesti semplici, ordinari, più alla portata di tutti. Continuando nella sua esposizione Francesco di Sales suggerisce: “Se è vero che ami i poveri, frequentali spesso: sii contenta quando vengono a casa tua e tu va a trovarli a casa loro. Parla volentieri con loro, sii contenta se ti vengono vicino in chiesa, per strada, ovunque.” Anche la parola e il linguaggio del corpo hanno una loro importanza nel rapporto con il prossimo e, in modo particolare, con i poveri: “Usa un linguaggio semplice con loro, parlando come usano parlare tra di loro.”. Certamente ricorderete che più volte abbiamo parlato di San Vincenzo de’ Paoli, “discepolo” e grande amico di Francesco. Ebbene, ai suoi confratelli diceva di considerare i poveri come loro “padroni”. E’ lo stesso pensiero che esprime Francesco quando dice:“Non accontentarti di essere povera come i poveri, ma sii più povera dei poveri. E come? Il servo è minore del padrone: e allora tu fatti serva dei poveri.” Ormai sappiamo bene che il servizio verso i più poveri ispirò al Nostro la fondazione dell’Ordine della Visitazione di Santa Maria (1610) le cui religiose avevano l’impegno di dedicare ai malati più poveri ed abbandonati alcune ore della loro giornata. Due anni prima scriveva nella Filotea: “Va a servirli nei loro giacigli quando sono ammalati, intendo di persona, con le tue mani; sii la loro cuoca a tue spese; sii la loro cameriera, la loro lavandaia. Filotea, questo servizio vale più di una corona reale.” Passa poi ad esporre l’esempio eroico del Re di Francia San Luigi (Luigi IX) che, pur impegnato nel governo dei sudditi, non dimenticava e non disdegnava di mettersi al servizio di quelli più poveri e bisognosi. Commenta Francesco: “ Sono preso da sconfinata ammirazione ogni volta che penso allo zelo con il quale S. Luigi lo mise in pratica: io considero quel monarca uno dei più grandi re della terra, ma di una grandezza che abbraccia tutti i settori. Spesso serviva alla tavola dei poveri che manteneva a sue spese; e quasi tutti i giorni tre li faceva sedere alla sua mensa e spesso mangiava con amore quello che rimaneva nei loro piatti. Quando visitava gli ammalati negli ospizi, e lo faceva spesso, abitualmente serviva quelli che erano colpiti dalle malattie più ributtanti, come lebbrosi, cancerosi e simili; li serviva a capo scoperto e in ginocchio, rispettando in essi la persona del Salvatore del mondo; dimostrava loro una tenerezza che soltanto una madre premurosa ha per il proprio figlio.” Cita anche l’operato di Santa Elisabetta figlia del re d’Ungheria e di lei dice che “si univa abitualmente ai poveri e qualche volta, per divertimento, si vestiva poveramente tra le sue dame e diceva loro: Se fossi povera, mi vestirei così. Cara Filotea, quel principe e quella principessa erano poveri sul serio in mezzo alle ricchezze ed erano ricchi nella loro povertà. Beati quelli che sono poveri in questo modo, perché di essi è il regno dei cieli.” Certamente sono esempi da ammirare, ma ancor più da imitare, evidentemente ognuno secondo le proprie possibilità. Ricordandoci delle parole di Gesù riportate nel Vangelo di San Matteo (10,42): «Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Ma forse possiamo offrire anche…due bicchieri!
Preghiamo
Signore, oggi la Chiesa ricorda in modo solenne gli Apostoli Pietro e Paolo. Alla loro intercessione affidiamo il Papa, i nostri vescovi, i nostri sacerdoti, i catechisti, gli educatori, gli operatori della carità, le nostre comunità religiose e parrocchiali e tutti coloro che nella Chiesa svolgono un servizio a favore dei fratelli. Amen
Ed oggi affidiamoci maggiormente allo Spirito di Dio. Buona giornata,
PG&PGR
P.S.
PGR ringrazia tutti per gli auguri ricevuti direttamente o per via informatica.
Auguri a tutti/e coloro che si chiamano Pietro, Paolo, Piero, Piera, Paola, ecc.