14 Giugno 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo aver parlato dell’obbedienza, nel capitolo XII, sempre della terza parte, che iniziamo oggi e che divideremo data la sua ampiezza, in più parti, San Francesco di Sales affronta il tema “delicato” della castità. Ma prima di lasciare a lui la parola, vediamo insieme cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito del corpo: “Il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di ‘immagine di Dio’: è corpo umano proprio perché è animato dall’anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito Santo. Unità di anima e di corpo, l’uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Allora, non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla resurrezione nell’ultimo giorno (n.364)”. Dunque la castità, sempre e per tutti, è, innanzitutto, una questione di rispetto per il corpo, nostro e altrui, che è dono di Dio. Per questo il Nostro, affrontando questo tema, non limita il discorso al “voto” di castità emesso dai religiosi, ma a quella che ogni cristiano è chiamato a vivere. Esordisce con una affermazione: “La castità è il giglio delle virtù; rende gli uomini simili agli Angeli. Niente è bello se non è puro, e la purezza degli uomini è la castità. Alla castità si dà il nome di onestà, e alla sua conservazione, onore, Viene anche chiamata integrità e il contrario corruzione. Gode di gloria tutta speciale perché è la bella e splendida virtù dell’anima e del corpo.” Spesso si confonde la castità con la sessualità, pensando che la prima escluda l’altra. Nulla di più errato in quanto la sessualità fa parte della natura stessa dell’uomo creato da Dio ed è, per questo, una cosa buona e irrinunciabile; la castità consiste nel viverla con responsabilità secondo il nostro stato di vita. Il corpo che Dio ha scelto per noi è un dono inestimabile che ci è stato affidato da Lui. Purtroppo tale verità viene spesso disattesa o male interpretata. Non è una questione che riguarda solo “i nostri tempi”, tanto è vero che Francesco afferma: “Non è mai permesso prendere piaceri impudichi dai nostri corpi, poco importa in che modo. Li legittima soltanto il matrimonio che, con la sua santità, compensa il discredito insito nel piacere.” A questo punto è, però, necessario fare una distinzione tra “continenza” e “castità” in quanto la prima riguarda la mera astensione dagli atti sessuali; la seconda, pur comprendendola per quanto riguarda coloro che ne fanno voto, ha un valore molto più ampio ed alto, in quanto deve informare tutta l’esistenza del cristiano, qualunque sia il suo stato di vita. Qualcuno potrebbe porsi la domanda: è possibile vivere la castità nel matrimonio? Una prima risposta la troviamo, nella scelta che il Creatore stesso ha fatto per la trasmissione della vita: l’unione carnale tra l’uomo e la donna; un’altra ci viene fornita dall’esperienza di tanti coniugi che hanno raggiunto la santità vivendo evangelicamente il sacramento del matrimonio generando figli e figlie. Per questo Francesco aggiunge che: “anche nel matrimonio bisogna avere cura che l’intenzione sia onesta, perché se ci dovesse essere qualche sconvenienza nel piacere che si prende, ci sia sempre l’onestà nell’intenzione che lo ha cercato.” Facendo poi ricorso ad una delle sue immancabili similitudini ammonisce: “Il cuore casto è come la madreperla, che può ricevere soltanto le gocce d’acqua che scendono dal cielo, giacché può accogliere soltanto i piaceri del matrimonio, che viene dal cielo. Fuori da ciò non deve nemmeno tollerare il pensiero voluttuoso, volontario e prolungato.”

In tutto questo crediamo sia superfluo sottolineare il valore dell’apertura alla vita…

Preghiamo

Signore che hai creato l’uomo e la donna a Tua immagine e somiglianza aiutaci a custodire la castità del nostro corpo e del nostro cuore per sentirci, sempre di più, tempio del Tuo Santo Spirito. Amen

Ed oggi rivolgiamo un po’ di più il nostro sguardo verso l’Alto. Buona giornata,

PG&PGR