Carissimi,
a San Pietro che, dopo il primo annuncio della Passione, protesta, Gesù dice: «Tu mi sei di scandalo» (cfr. Mt 16,23). Ricordiamo che il termine “scandalo” qui va inteso come “ostacolo, inciampo”. E’ questo il significato che anche San Francesco di Sales dà a tale espressione quando, in questa ultima sezione del VI capitolo, dice: “Ma, se per disattenzione o leggerezza, ho offeso o scandalizzato qualcuno, riparerò l’offesa con qualche scusa che risponda a verità; perché in tal caso, il male ha radici e la carità esige che lo sradichi.” Capita anche a noi, magari come Pietro in perfetta buona fede, di essere di ostacolo alla realizzazione dei disegni di Dio. E potrebbe verificarsi ciò che il Salesio aggiunge subito dopo: “Qualche volta capita anche che la verità esiga che poniamo rimedio all’abiezione per il bene del prossimo, al quale è necessaria la nostra buona reputazione; in tal caso pur togliendo l’abiezione dagli occhi del prossimo, per impedirne lo scandalo, dobbiamo rinchiuderla e nasconderla nel nostro cuore perché ne sia edificato.” Pietro apertamente, gli altri in modo silenzioso, non volevano certo impedire a Gesù di portare a termine la sua missione, ma l’avevano immaginata con tutt’altro epilogo secondo la visione giudaica del Messia liberatore. La loro mente si aprirà alla Verità soltanto col dono dello Spirito Santo, il giorno di Pentecoste, solennità che celebreremo domani. Andiamo avanti col testo: “Tu, Filotea, vuoi sapere quali sono le abiezioni migliori: ti dico subito, e senza esitazione, che quelle più utili all’anima e più gradite a Dio, sono quelle che incontriamo per caso o che sono legate alla nostra condizione; la ragione è che non le abbiamo scelte noi, ma le abbiamo ricevute come Dio ce le ha mandate. E Lui sa scegliere sempre meglio di noi. Se fosse necessario scegliere, ricordati che le più grandi sono le migliori; e sai quali sono le più grandi? Quelle maggiormente contrarie alle nostre inclinazioni, sempre, beninteso, in linea con la nostra vocazione.” Ognuno di noi conosce le proprie inclinazioni e di conseguenza fa le proprie scelte. Giuste? Sbagliate? Non ci fidiamo troppo di noi stessi ed impariamo, sempre di più, a metterci nelle mani di Dio perché Lui solo sa quale sia il nostro vero bene. Francesco conclude questo capitolo, forse un po’ “tosto”, con parole chiare e rassicuranti: “Te lo dico una volta per sempre: la nostra scelta e la nostra preferenza rovina, o almeno diminuisce, tutte le nostre virtù. Chi ci farà la grazia di poter dire con il grande Re Davide: “Ho scelto di essere abietto nella casa del Signore. Piuttosto che abitare nelle tende dei peccatori”? Il solo che lo può, cara Filotea, è Colui che per innalzare noi, è vissuto e morto come obbrobrio degli uomini e abiezione del popolo. Ti ho detto molte cose che potranno sembrarti dure quando ci rifletterai sopra; ma, credimi, risulteranno più dolci dello zucchero e del miele, quando le metterai in atto.” Più chiaro e rassicurante di così…!
Oggi la Chiesa celebra il ricordo di Santa Rita da Cascia, detta “la santa degli impossibili”. Alla sua intercessione affidiamo il nostro impegno di vita cristiana ripetendo ciò che scrivevamo il 22 maggio dello scorso anno: “La preghiera ottiene quello che alla ragione umana sembra impossibile”.
Preghiamo con le parole della liturgia:
Dona a noi Signore, la sapienza della croce e la fortezza, con le quali hai voluto arricchire Santa Rita, perché portando le sofferenze con Cristo, partecipiamo più intimamente al suo mistero pasquale. Amen
Ed oggi un po’ più di fede nel credere alla potenza della preghiera. Buona giornata,
PG&PGR
Notizie di PGR
Lo stanno a riggira’ come ‘n pedalino! Ieri mattina Risonanza Magnetica. La buona notizia è che, con molta probabilità, martedì tornerà a casa. Altra buona, anzi ottima, notizia è che l’esame istologico del linfonodo preso in esame è NEGATIVO. Deo gratias! Ma non smettiamo di pregare ricordando anche che oggi ricorre la memoria di Santa Rita, la santa degli impossibili!
PG