Carissimi,
nella Prima lettera ai Corinzi (1,23) San Paolo scrive: “Noi predichiamo Cristo crocifisso scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani”; e più avanti (2,14) dice: “L’uomo naturale non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito.” A conclusione di questo capitolo Francesco di Sales accenna a tanti servi di Dio che, incarnando la “follia della croce”, hanno dato nuovi impulsi alla Chiesa; esempi senz’altro ammirabili, ma difficilmente imitabili. Dice infatti: “Non vorrei atteggiarmi a matto, ma nemmeno a saggio: perché se l’umiltà mi impedisce di fare il saggio, la semplicità e la franchezza mi impediscono di fare il matto; se è vero che la vanità è contraria all’umiltà, è anche vero che l’artificio, l’affettazione e la finzione sono contrarie alla franchezza ed alla semplicità. E anche se qualche celebre servitore di Dio ha fatto il matto per essere schernito dal mondo, ammiriamolo pure, ma non imitiamolo. Per lasciarsi andare a quegli eccessi quei Servi di Dio hanno avuto motivi personali fuori dall’ordinario che non ci autorizzano a trarre conclusioni per noi.” San Francesco di Assisi, anche definito il “giullare di Dio”, nel momento in cui pubblicamente rende tutto al padre, restando praticamente nudo sulla pubblica piazza, viene preso per matto. La stessa sorte seguirono alcuni suoi seguaci. In tempi molto più recenti San Luigi Orione (1872-1940) è stato definito in qualche biografia, a causa della sua sconfinata fiducia nel Signore, il “folle di Dio”. E di esempi ce ne sarebbero tanti altri. In fondo i cristiani convinti vengono giudicati “dal mondo” come un po’ matti, troppo creduloni. Basti pensare ai Dogmi della Fede e, soprattutto, al mistero dell’Eucarestia: il pane e il vino che diventano il corpo e il sangue di Cristo… Cose da matti! Francesco fa anche un riferimento all’Antico Testamento chiamando in causa il re Davide che “saltando e danzando più di quanto sembrasse opportuno, davanti all’Arca dell’alleanza, non voleva fare il matto; ma, molto semplicemente e senza artifici, con quelle danze voleva dimostrare la gioia straordinaria di cui traboccava il suo cuore. Quando sua moglie Micol glielo rimproverò come una follia, non fece caso all’umiliazione, ma continuò a manifestare con naturale schiettezza la sua gioia e diede prova di saper accettare un po’ di disprezzo per il suo Dio.” Di fronte alla testimonianza coraggiosa della Fede ci sarà sempre qualcuno che, scandalizzato, si sentirà autorizzato a marchiare come “follia” l’agire di tanti uomini e donne che hanno saputo accettare anche il disprezzo, la derisione e la disapprovazione dei “benpensanti” pur di seguire l’ispirazione dello Spirito Santo. Il Nostro conclude il capitolo con queste parole di incoraggiamento: “Per questo io ti dico che, se a seguito di atti di una vera e schietta devozione, sarai stimata persona di poco conto, degna di disprezzo o pazza, l’umiltà ti farà gioire per quel fortunato attacco che non ha le sue ragioni in te, ma in coloro che ti attaccano.”
Preghiamo
Anche noi, Signore, vorremmo essere un po’ “folli”, ma spesso non ne abbiamo il coraggio e temiamo il giudizio degli altri. Infondi in noi la forza di andare avanti e vincere quel “rispetto umano” al quale tante volte permettiamo di frenare l’azione dello Spirito Santo. Amen.
Ed oggi un po’ di santa follia? Buona giornata,
PG&PGR
Notizie di PGR
Ieri mattina ancora una ecografia…Nulla di particolarmente importante. Per il resto…tutto tace. Vogliamo interpretarlo come un buon segno ed insistiamo con la preghiera.
PG