11 Maggio 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dopo averci parlato a lungo della virtù della pazienza che, non temete, tornerà a “farci visita”, nei capitoli che seguono, dal IV al VII, San Francesco di Sales affronta un altro tema a lui molto caro, quello dell’umiltà. Sono capitoli intensi in cui mette in discussione tanti modi di fare e di essere della sua epoca ma che, per tanti aspetti, riguardano anche la nostra. Inutile negarlo: viviamo in un tempo in cui, sempre di più l’“immagine” soffoca e, molto spesso, falsa la realtà. Nel capitolo IV che oggi iniziamo, il de Sales si sofferma a trattare dell’umiltà esteriore che è il primo passo verso quella interiore di cui parlerà nel capitolo seguente. Partendo dall’episodio biblico narrato nel secondo Libro dei Re (4,1-7) ci dice che anche noi “per ricevere la grazia di Dio nei nostri cuori, dobbiamo vuotarli di noi stessi…l’umiltà respinge Satana e conserva in noi le grazie e i doni dello Spirito Santo”. Grazie e doni veri, autentici, non apparenti. Oggi spesso si usa l’espressione inglese (tanto pe’ cambià) VIP (Very Important Person=Persona molto importante) per indicare personaggi che godono di grande notorietà e prestigio nella società, a volte meritatamente, molto più spesso…lasciamo perdere! Continua il Nostro:“Sono diverse le ragioni per le quali dobbiamo considerare vana la gloria che ci viene attribuita: o perché non è in noi, o anche perché, pur essendo in noi, non è nostra; o anche perché, pur essendo in noi ed essendo nostra, non è meritata. La nobiltà della stirpe, il favore dei potenti, la popolarità, sono glorie che non hanno radice in noi, ma o nei nostri predecessori o nella stima degli altri.” Ciò che aggiunge di seguito ci farà un po’ sorridere: “C’è gente che va superba e altera perché cavalca un bel destriero, perché ha un bel pennacchio sul cappello, perché indossa vestiti meravigliosi. Non ti pare che quella gente sia un po’ matta? Se proprio vogliamo parlare di gloria, spetta al cavallo, allo struzzo, al sarto. Ci vuole proprio un bel coraggio per prendere in prestito un po’ di stima da un cavallo, da una piuma, da una piega dell’abito!” Proviamo a sostituire il cavallo con l’automobile, i vestiti fastosi con i capi di “alta moda” odierni o quelli “costosamente strappati” in uso tra i giovani (anche i nostri!) e ci accorgeremo che quello che dice Francesco, è valido anche per oggi. La vanità, da sempre, ha un posto privilegiato nella ricerca dell’apparire diversi da come si è effettivamente: “Altri si sentono importanti e si danno delle arie per un bel paio di baffi all’insù, per una barba ben curata, per i capelli ricciuti, per le mani delicate; perché sanno danzare, giocare, cantare; e non ti pare che anche questi abbiano una rotellina fuori posto? Vorrebbero aumentare il proprio pregio e la propria reputazione con cose frivole e insulse!” Scusateci, ma non possiamo non pensare a certe trasmissioni sciocche e diseducative che ci vengono propinate dalla TV avendo oltretutto,, un alto indice di ascolto. Una persona saggia ha detto: “E’ più matto Carnevale o chi je va dietro?” Ma c’è di peggio quando la vanagloria invade il campo intellettuale: “Ci sono poi quelli che, per quel poco che sanno, esigono onore e rispetto dal mondo intero; tutti dovrebbero, secondo loro, precipitarsi a imparare qualcosina alla loro scuola. Loro si sentono maestri…” A questo punto il carattere forte di Francesco fa capoccella e categoricamente asserisce: “Tutto ciò è tremendamente vuoto, sciocco e senza senso; la gloria che proviene da “valori” così insignificanti deve essere ritenuta vana, sciocca e frivola.” Concludiamo questa prima sezione con suo saggio consiglio: “Per sapere se un uomo è veramente saggio, sapiente, generoso, nobile, bisogna vedere se le sue doti tendono all’umiltà, alla modestia, al nascondimento; in tal caso si tratta di doti genuine; ma se galleggiano e si mettono in mostra sono false e tanto maggiori saranno gli sforzi che faranno per farsi notare, tanto più sarà evidente che non sono doti autentiche.” Grazie Francesco per questa tua schiettezza. Peccato che i diretti interessati, con molta probabilità, non leggeranno questo brano della Filotea!

Preghiamo

Liberaci Signore dalla vanità esteriore e, soprattutto da quella del cuore. Infondi in noi lo spirito di umiltà facendoci riscoprire la sobrietà della fede che ci invita a sentirci piccoli di fronte a Te, sempre più bisognosi del Tuo amore e della Tua misericordia. Amen.

Chissà se oggi riusciremo a frenare qualche nostra piccola vanità… Buona giornata,

PG&PGR

Notizie di PGR
Oggi gli faranno la COLONSCOPIA e domani la TAC… Una preghiera speciale!

PG