Carissimi,
iniziamo oggi il capitolo XVIII che divideremo in due parti. In esso il Salesio ci spiega “come vanno accolte le ispirazioni”, e cioè tutti quei “movimenti” che nascono nel profondo del nostro cuore e ci spingono verso l’amore di Dio: “Chiamiamo ispirazioni gli inviti, i movimenti, i rimproveri, i rimorsi interiori, i lumi e le cognizioni che Dio genera in noi prevenendo il nostro cuore con le sue benedizioni, con attenzione e affetto di Padre per svegliarci, scuoterci, spingerci, attirarci verso la virtù, l’amore celeste, i buoni propositi: in breve, verso tutto ciò che ci mette in cammino per il nostro bene eterno.” Il Signore, oltre ad invitarci all’ascolto “attivo” della sua Parola, ci offre anche queste opportunità che dobbiamo imparare a saper cogliere. Con palese riferimento al libro del Cantico dei Cantici dice che lo Sposo, cioè il Signore, bussa al cuore della sposa (la Chiesa, l’anima devota) per “svegliarla se dorme, invocarla e chiamarla quand’è assente, invitarla a gustare il miele e a cogliere i frutti e i fiori nel suo giardino, a cantare e a fare udire la voce alle sue orecchie.” Svegliare, chiamare, invitare; questi tre verbi riassumono l’iniziativa di Dio verso di noi: ci sveglia dal nostro torpore spirituale, ci chiama quando siamo assenti, troppo indaffarati e affannati nelle cose terrene correndo il rischio di metterLo da parte, ci invita a mettere a frutto i suoi doni. Francesco dice che Dio si comporta con noi come fa un giovane quando chiede ad una ragazza di sposarlo: propone, attende, riceve il consenso: “Tre sono i movimenti che si susseguono nella promessa sposa prima di giungere al matrimonio: in primo luogo le viene proposto il matrimonio, poi ella lo trova di suo gradimento, infine dà il suo consenso. Allo stesso modo, quando Dio vuole compiere in noi, per mezzo di noi e con noi un’opera di rilievo, in primo luogo ce la propone ispirandocela; poi tocca a noi esprimerci dicendo se ci piace; in terzo luogo aderiamo con il sì.” Nel pieno rispetto della nostra libertà che è un suo dono, il Signore non ci impone nulla. Lascia a noi la scelta e attende, con pazienza, la nostra risposta. Ma c’è anche il rovescio della medaglia! Il tentatore, colui che da sempre vuole separare l’uomo dall’amore di Dio ed è sempre in agguato, “scimmiotta” l’agire di Dio. Continua Francesco: “Lo stesso processo lo seguiamo per cadere nel peccato: anche in tal caso i movimenti sono tre: la tentazione, il compiacimento, il consenso.” Come sempre, dunque, la scelta finale spetta a noi: seguire le ispirazioni che vengono dallo Spirito o quelle che vengono dalla “carne”. San Paolo, nella Lettera ai Romani (13,14), ci esorta: “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri”.
Preghiamo
Signore apri il nostro cuore e rendici attenti a quanto il tuo Spirito ci dice; apri i nostri occhi per saper discernere il bene dal male; rafforza la nostra volontà per seguire meglio la strada che porta a Te. Amen.
Ed oggi, una maggiore apertura del cuore, degli occhi e della mente. Buona giornata,
PG&PGR