Carissimi,
abbiamo già avuto occasione di parlare nei mesi scorsi, “saltellando” qua e là tra le opere di Francesco di Sales, della sua grande devozione verso Maria Santissima, gli Angeli e i Santi. Il capitolo XVI, che affrontiamo oggi, ci sollecita ad un approfondimento sul tema di queste devozioni alle quali anche noi siamo invitati. Inizia dicendo che “spesso Dio ci fa giungere le sue ispirazioni per mezzo degli Angeli; perciò anche noi dobbiamo fare la stessa cosa indirizzando a Lui le nostre aspirazioni con lo stesso mezzo”. Etimologicamente il termine “angelo” vuol dire “messaggero” e, scherzando un po’, ma non troppo, potremmo dire che questo spiriti celesti sono a servizio di Dio e degli uomini, svolgendo, tra le altre, la funzione di “postini”. Una attenzione particolare va riservata agli angeli “custodi” o “guardiani” come li chiama Francesco in francese. Andando un po’ più avanti sollecita ciascuno di noi ad essere “molto amico degli Angeli; impara a vederli sempre presenti, anche se invisibili, nella tua vita; soprattutto ama e rispetta quello della Diocesi in cui ti trovi, quelli delle persone con le quali vivi, e in modo particolare il tuo; pregali spesso, prendi l’abitudine di lodarli, confida nel loro aiuto e nella loro assistenza per tutte le circostanze tanto spirituali che materiali, perché si prendano a cuore i tuoi progetti.” Secondo diversi teologi, in modo particolare San Tommaso d’Aquino, il nostro angelo custode compie a nostro favore dieci “operazioni, molte delle quali attestate anche dalla Sacra Scrittura: allontana da noi i demoni, ci protegge dai danni, ci rafforza contro la tentazione, ci dà coraggio, interviene per salvarci dai guai, si prende cura di noi dalla nascita, protegge anche i non credenti, presenta i nostri bisogni a Dio, comunica con noi nella preghiera, ci guida verso la salvezza. Sembra quasi una “polizza assicurativa”, ma molto, molto più importante e con un’unica clausola: fidarsi di loro. Nel corso del capitolo c’è la menzione dell’esperienza di San Pietro Favre, savoiardo come Francesco e primo compagno di Sant’Ignazio di Loyola che, tornando da una missione in Germania e attraversando la Diocesi di Ginevra, aveva corso non pochi pericoli a causa delle imboscate dei Calvinisti e dalle quali era uscito indenne invocando la protezione degli angeli. Nel pensiero del Salesio anche i nostri defunti, che speriamo essere in Paradiso, ci assistono nel cammino della vita. Dice infatti: “Le anime sante dei defunti che ora si trovano in Paradiso, in compagnia degli Angeli, uguali ad essi, come dice Nostro Signore, hanno lo stesso ufficio: ispirarci con le loro preghiere e portare a Dio le nostre aspirazioni. Uniamo, Filotea, i nostri cuori a questi spiriti celesti e a queste anime beate”. Un posto di eccellenza, e non poteva essere altrimenti, è riservato alla protezione e all’invocazione della Vergine Maria, nostra madre e nostra…nonna: “Onora, riverisci e rispetta con amore speciale la santa e gloriosa Vergine Maria: ella è Madre del nostro Padre sovrano e perciò anche nostra cara nonna. Ricorriamo a Lei quali nipotini, gettiamoci sulle sue ginocchia con assoluta fiducia; in ogni momento, in ogni circostanza, facciamo appello a questa dolce Madre, invochiamo il suo amore materno e, facendo ogni sforzo per imitare le sue virtù, abbiamo per Lei un sincero cuore di figli.” Il capitolo si conclude con l’invito a metterci anche sotto la protezione fraterna dei Santi, soprattutto di quelli di cui portiamo il nome: “Scegliti qualche santo particolare la cui vita e i cui esempi maggiormente ti invitano all’imitazione e nella cui intercessione ti trovi ad avere maggior fiducia: come quello del nome che porti e che ti è stato assegnato nel Battesimo.” Non c’è che dire: conoscendo la nostra debolezza e fragilità, il Signore ha messo accanto a noi una schiera di protettori pronti a difenderci dagli assalti del male che, lo sappiamo bene, è sempre pronto ad aggredirci come dice San Pietro nella Prima lettera (5,8-9).
Preghiamo con le parole della Fede
Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Amen.
Ed oggi aggiungiamo una preghiera alla Vergine, al nostro santo patrono, e una per i nostri defunti. Buona giornata,
PG&PGR
N.B.
Domani è la Domenica della Divina Misericordia. Crediamo vi faccia cosa gradita rileggere la preghiera scritta da San Giovanni Paolo II:
Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,
e l’ hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.
Chinati su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza,
sconfiggi ogni male,
fa’ che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Uno e Trino,
trovino sempre la fonte della speranza.
Eterno Padre,
per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero!
Amen
“Alla Divina Misericordia che celebreremo domani, vogliamo affidare ognuno di noi, le nostre famiglie, le nostre comunità religiose e parrocchiali, tutta la Chiesa, il nostro Paese, il mondo intero. Voglia il Signore, nella Sua bontà, liberarci dalla pandemia e da tutti i mali, fisici e spirituali, che ci opprimono.”
PG&PGR