26 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

per non “rubarvi” troppo tempo, divideremo in due incontri anche questo XII capitolo al quale San Francesco di Sales dà il seguente titolo: “Il raccoglimento spirituale”. Quando si parla di “raccoglimento”, probabilmente ci immaginiamo qualcuno che, inginocchiato in chiesa, davanti al SS. Sacramento, prega intensamente e per lungo tempo. Ma se questo è possibile, e neanche sempre, a chi ha scelto di dedicare interamente la propria vita al Signore, per chi come noi “vive nel mondo”, diventa difficile, quasi inattuabile. Cosa intende con questa espressione il nostro amico Francesco, visto che la Filotea ha come destinatari tutti coloro che, pur volendo vivere più profondamente il proprio cristianesimo, sono uomini e donne “di mondo”? Sappiamo bene che Dio, nel Suo amore di Padre, non fa distinzione tra i suoi figli, qualsiasi sia il loro stato di vita. Per Gesù non ha scelto come padre putativo un rabbino o uno scriba, ma un semplice falegname. Leggiamo: “Ora, cara Filotea, ti auguro tanta buona volontà per seguire di cuore il mio consiglio: in questo capitolo ti porto a conoscenza di uno dei modi più sicuri per progredire spiritualmente. Durante il giorno mantieniti alla presenza di Dio con uno dei quattro mezzi che ti ho indicato; dà uno sguardo all’azione di Dio e alla tua. Scoprirai che Dio ha sempre gli occhi rivolti verso di te e ti guarda con infinito amore. Tu dirai allora: O Dio, perché anch’io non ti guardo senza stancarmi, come tu guardi me? Perché tu pensi tanto a me e io così poco a Te? Dove ci troviamo, anima mia? Il nostro posto è in Dio; ma dove ci troviamo? Allo stesso modo che gli uccelli hanno i nidi sugli alberi per potercisi rifugiare quando ne sentono il bisogno, e i cervi hanno i loro cespugli e i loro rifugi, dove si raccolgono e si mettono al riparo, godendosi il fresco e l’ombra in estate, così, o Filotea, il nostro cuore, ogni giorno, deve cercare e trovare un posto per potersi, all’occorrenza, raccogliere: o sul Calvario, o nelle piaghe di Nostro Signore, o in qualche luogo vicino. Potrà quivi sostare e ritemprarsi, pur tra le occupazioni esteriori, e difendersi, se necessario, come in una fortezza, dalle tentazioni.” Può capitare che, durante la nostra giornata, ci si trovi in momenti di particolare difficoltà, avere qualche decisione importante da prendere, qualche rinuncia da fare. Ma sembra essere proprio quello il momento in cui dobbiamo sentire maggiormente il bisogno di sentire, accanto a noi, il conforto della presenza del Signore: “Beata l’anima che in tutta sincerità potrà dire al Signore: Tu sei il mio rifugio, il mio bastone di sicurezza, il tetto contro la pioggia, l’ombra che mi difende dal caldo.”. Quante volte, in mezzo alle tante occupazioni quotidiane, ci distraiamo pensando ad altro senza, per questo, nulla togliere a ciò che stiamo facendo? Il Signore non vuole essere il “padrone” del nostro tempo e dei nostri pensieri, ci chiede semplicemente di tenerlo sempre presente nel cuore anche nello svolgimento dei nostri “affari” terreni: “Ricordati sempre, Filotea, di raccoglierti spesso nella solitudine del tuo cuore, mentre materialmente ti trovi coinvolta nelle conversazioni e negli affari; quella solitudine mentale non deve in alcun modo essere impedita da quelli che ti stanno intorno; infatti non si trovano intorno al tuo cuore, ma al tuo corpo; il tuo cuore può rimanere in solitudine in compagnia di Dio. Questo esercizio lo faceva anche Davide in mezzo a tutte le occupazioni, come ci risulta da un’infinità di passi dei Salmi, come, quando dice: Signore, io sono sempre con Te. Vedo il mio Dio costantemente davanti a me. Ho alzato gli occhi verso di te, mio Dio, che abiti in Cielo. I miei occhi sono sempre in Dio.” Sarebbe un errore grossolano fare una “dicotomia”, una separazione netta tra lo spirituale ed il materiale. Siamo o no fatti di corpo ed anima?

Preghiamo

Signore, vogliamo coinvolgerti anche nei nostri “affari” terreni che spesso ci spingono a tenerti in un angolo. Dacci la capacità di sentirci sempre in Tua presenza, soprattutto nei momenti più impegnativi e donaci il Tuo Spirito di discernimento. Amen.

Che ne dite se oggi provassimo a fare questo “esercizio” durante le nostre occupazioni quotidiane? Buona giornata,

PG&PGR