20 Marzo 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

dicevamo ieri che San Francesco di Sales non fa mai una separazione netta tra vita spirituale e vita “reale” fatta anche di tante occupazioni e preoccupazioni e ci invita, dopo aver dato spazio allo spirito, a riprendere, con tanta umiltà, le nostre attività. Ecco cosa dice: “Devi abituarti a passare dall’orazione a qualsiasi attività e occupazione che comporta la tua professione, anche quando può sembrare molto distante dagli affetti avuti nell’orazione. Voglio dire che un avvocato deve saper passare dall’orazione alla difesa della causa; il commerciante agli affari; la donna sposata ai doveri del suo matrimonio e della casa, con dolcezza e serenità, senza mettersi in angustia. Infatti essendo entrambi secondo la volontà di Dio, bisogna passare dall’una agli altri in umiltà e devozione”. Ci colpisce sempre il fatto che il Salesio non sia mai perentorio nell’indicare le “tappe” della spiritualità e lasci sempre spazio all’azione personale dello Spirito Santo su ognuno di noi, rispettando anche i nostri tempi. Sapendo bene che non siamo fatti “con lo stampino”, tutti alla stessa maniera, aggiunge: “Qualche volta ti potrà capitare di sentirti trascinare dalla commozione immediatamente dopo la preparazione: in tal caso, Filotea, allenta le briglie e non pretendere di seguire il metodo che ti ho indicato; è vero che ordinariamente le  considerazioni devono precedere gli affetti e i propositi, ma se lo Spirito Santo ti concede gli affetti prima delle considerazioni, non devi insistere a voler correre dietro alle considerazioni, visto che hanno il solo scopo di muovere gli affetti. In breve; in qualunque momento ti si presentano gli affetti, devi accoglierli e far loro posto, poco importa se prima o dopo le considerazioni”.

A conclusione di questo capitolo consiglia di imparare a colloquiare con il Signore. Qui la preghiera, la meditazione, le considerazioni assumono un carattere molto più personale. Ma ci avete mai pensato? Il Signore ci offre la possibilità di parlargli a cuore aperto, come facciamo con i nostri amici, confidargli i nostri pensieri, i nostri timori, le nostre speranze, e questo in qualsiasi momento. Ed ecco il consiglio: “Tra gli affetti e i propositi, è bene far ricorso al colloquio, e parlare un po’ con Nostro Signore, con gli Angeli e con i personaggi del mistero, con i Santi e con se stessi, con i peccatori ed anche con le creature insensibili, come fa Davide nei Salmi e gli altri Santi nel corso delle loro meditazioni e orazioni”. Questo è il modo per diventare, oltre che discepoli, amici di Gesù.

Preghiamo

Signore, vogliamo essere sempre di più tuoi amici, entrare maggiormente in intimità con Te affidandoti la nostra umanità che Tu stesso hai voluto assumere. Aiutaci ad avere più confidenza con Te, a dialogare liberamente con Te, ad ascoltarti con maggiore disponibilità quando parli al nostro cuore e ti fai carico delle nostre debolezze. Amen.

Ed oggi proviamo a “disturbare” un po’ di più il Signore. Buona giornata,

PG&PGR