Carissimi,
“La meditazione – dice il nostro Santo – va conclusa con tre azioni da compiersi con la massima umiltà” . Questa virtù, anche quando non è nominata direttamente, è sempre il fulcro di ogni nostro “esercizio” spirituale. La prima di queste azioni è il ringraziamento: “Diciamo grazie a Dio per gli affetti e i propositi che ci ha ispirato e per la bontà e misericordia che ci ha manifestato nei misteri meditati.” Praticamente è un dire grazie al Signore per aver guidato la nostra meditazione, per non averci lasciati soli in questo impegno, diciamolo pure, non facile. La seconda azione è l’offerta: “Offriamo a Dio la sua stessa bontà, la misericordia, la morte, il sangue, le virtù del Figlio e, insieme, i nostri affetti e propositi.” Offrire a Dio…Dio stesso! Ma come si fa? Pensiamo alla celebrazione dell’Eucarestia: nelle specie del pane e del vino, frutti della terra e del lavoro dell’uomo, noi partecipiamo dell’offerta che Gesù Cristo fa di se stesso al Padre, offriamo Dio a Dio, unendo a questa offerta la nostra stessa vita. La terza azione è la supplica“con la quale chiediamo e scongiuriamo Dio di comunicarci le grazie e le virtù del Figlio suo; di benedire i nostri affetti e propositi perché possiamo dar loro seguito; poi pregheremo per la Chiesa, per i Pastori, i parenti, gli amici e gli altri, confidando nell’intercessione della Madonna, degli Angeli e degli Santi. Infine è cosa buona aggiungere il Padre Nostro e l’Ave Maria, le preghiere comuni a tutti i cristiani.” Quante cose chiediamo al Signore! Quanti propositi facciamo dentro di noi per riuscire ad essere migliori! Francesco, conoscendo bene la povertà e i limiti dell’uomo, ci invita ad affidarci all’azione dello Spirito, a lasciarci guidare da Lui, a metterci alla scuola di Gesù. A tutto questo uniamo la preghiera per coloro che il Signore ha scelto per guidare la Sua Chiesa verso la patria del cielo e per i nostri affetti terreni confidando nell’intercessione della nostra Mamma celeste e dei Santi. Il de Sales conclude questo capitolo con quello che lui chiama “il mazzetto spirituale”. Ve lo proponiamo quasi integralmente, ma una raccomandazione: lasciate stare i fiori lì dove si trovano…oggi rischiereste anche una multa “salata”: “A tutto ciò aggiungo che è necessario comporre un mazzetto di devozione; ed eccoti cosa voglio dire: chi passeggia in un bel giardino non ne esce volentieri senza cogliere qualche fiore da odorare e conservare: similmente il nostro spirito, dopo che si è immerso in un mistero con la meditazione, deve scegliere uno o due, o anche tre punti, che lo hanno colpito favorevolmente, e che sono più adatti al proprio progresso spirituale, per conservarli per il resto della giornata ed ogni tanto aspirarne il profumo.” Anche se questo può sembrare troppo impegnativo perché “ciavemo da fa’ ‘n sacco de cose”, proviamo a farlo, almeno in parte. Il Signore accoglierà egualmente il nostro desiderio e quel poco che riusciremo a fare.
Preghiamo
Signore, sei Tu ad essere troppo esigente o siamo noi che, spesso, non sappiamo mettere a frutto le potenzialità spirituali che ci offri? La risposta la conosciamo bene. Ma Tu regalaci una maggiore costanza. Amen.
E se oggi ci impegnassimo maggiormente nella ricerca della “signora costanza”?, Buona giornata,
PG&PGR