Carissimi,
prima di andare avanti con le “Controversie” che, speriamo abbiano incontrato i vostro interesse, (se così non fosse, in qualche modo, fatecelo sapere), occorre farci una domanda: quanto scrive Francesco di Sales in questo testo, può esserci di aiuto per capire meglio l’importanza della Sacra scrittura e il mistero della Chiesa? Forse le nostre idee sono un po’ confuse, tanti interrogativi non trovano una risposta soddisfacente e poi i soliti tanti “se” e tanti “ma” che si affacciano nella nostra testa. L’intento iniziale non era certamente quello di rendervi eruditi sulla “diatriba” tra il Salesio e i ministri di Thonon, ma quello di riaffrontare, alla luce di quanto egli scrive, alcune tematiche importanti per meglio comprendere ciò in cui crediamo e professiamo per fede. Il nostro non ha certamente la pretesa di essere un discorso esaustivo; vuole solo essere uno stimolo, un invito alla riflessione su certi concetti che spesso diamo per scontati, ma che pongono, comunque, degli interrogativi. Ad esempio: che cosa è veramente la Sacra Scrittura? Perché la Tradizione è così importante? Gli insegnamenti della Parola e della Chiesa influiscono sulla nostra vita, e se sì, come? E via discorrendo…
E allora procediamo chiedendo allo Spirito Santo di illuminare la mente di chi scrive (noi) e di chi legge (voi). Francesco, dopo la lunga premessa che abbiamo cercato di presentare, per sommi capi, negli incontri precedenti, inizia il primo capitolo del nostro testo con una affermazione “secca”: “La Sacra Scrittura è talmente Norma della nostra fede Cristiana, che chi non crede tutto quello che in essa è contenuto, o crede qualche cosa contraria, per piccola che sia, è infedele”. Forse oggi lo stesso autore non userebbe più il termine “infedele”… Sostituiamolo, se volete, con “lontano dalla verità”. Continua dicendo: “Nostro Signore l’ha indicata ai Giudei per correggere la loro fede”. A supporto di questa affermazione cita le parole di Gesù nel vangelo di Giovanni (5,39): «Voi scrutate le scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza». Poi, facendo riferimento alla Seconda lettera di San Pietro (1,17-19), continua dicendo che la Sacra Scrittura “E’ dunque un punto fermo, è una fiaccola che splende nelle tenebre, secondo l’espressione di San Pietro, che pur avendo udito personalmente la voce del Padre nella Trasfigurazione del Figlio, si considera sempre più sicuro della testimonianza dei Profeti, che della sua esperienza”. La Parola di Dio, dunque, al di là di ogni nostra esperienza personale, resta una luce che illumina le tenebre del mondo e le nostre “tenebre” personali.
Preghiamo
Abbiamo bisogno della Tua luce, Signore, per non vagare nel buio delle nostre paure che, a volte, ci allontanano da Te. La Tua Parola sia sempre luce ai nostri occhi, al nostro cuore, alla nostra mente, al nostro agire. Amen.
Avete una Bibbia in casa? Accendete un lume davanti ad essa (con molta prudenza!), spegnete le altre luci e restate qualche minuto al chiarore di quello dicendo tra voi: Signore sii tu lampada ai miei passi. E se riuscite a farlo con tutta la famiglia, ottimo! Buona giornata,
PG&PGR