Carissimi,
dopo un breve intervallo, riprendiamo il discorso delle “Controversie”. Il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, dopo essersi congedato dalla famiglia ed aver “strappato” la benedizione paterna, insieme al cugino Luigi de Sales, il nostro Francesco parte per lo Chablais. Un viaggio non troppo lungo (Annecy, attualmente, per via autostradale, dista da Ginevra 42 chilometri), ma non privo di pericoli. Presero alloggio nel castello degli Allinges, unico luogo sicuro per un “papista”; per sei mesi, ogni sera, torneranno in quel luogo per pernottare. I primi mesi di predicazione furono ben difficili (non che quelli seguenti siano stati tanto facili…), e trovarono la forte opposizione dei “Signori di Thonon”, come afferma lo stesso de Sales e testimoniato da una lettera a loro indirizzata il 25 gennaio 1595 di cui riportiamo alcuni stralci: “Signori, dopo aver per qualche tempo continuato a predicare la Parola di Dio nella vostra città, senza poter essere ascoltato dai vostri, se non di rado, a tratti di nascosto, da parte mia, per non lasciare nulla di intentato, mi sono messo a stendere per iscritto alcuni dei principali argomenti, tratti per lo più dai sermoni e dai dibattiti da me tenuti nei mesi scorsi a voce, per la difesa della fede della Chiesa”. Nella stessa lettera Francesco precisa che il ricorso ai famosi “foglietti”, che come sappiamo in seguito costituiranno le “Controversie”, è stato un passo obbligato anche se – dice – avrebbe preferito essere ascoltato. Nel suo essere pastore il dialogo e il confronto diretto, franco e aperto, hanno sempre giocato un ruolo importante. Pensiamo un po’: quanti eventi negativi e dolorosi sarebbero stati risparmiati all’umanità sei i governanti di tutti i tempi avessero seguito questa strada?! Il Nostro aggiunge, però, che anche lo scritto avrà i suoi vantaggi e ne elenca alcuni: “Primo, porterà a casa vostra quello che voi non volete venire a prendere presso di noi nelle assemblee; secondo, farà contenti coloro che, per tutta risposta alle prove che produco, dicono che vorrebbero esaminarle bene con un ministro, e sembra loro che la sola presenza dell’avversario le farebbe traballare, sbiadire, raffreddare e toglierebbe loro ogni consistenza: ora potranno farlo; terzo, lo scritto si lascia trattare più facilmente, più della voce lascia spazio per riflettere; si può pensare con maggiore profondità; quarto, sarà ben chiaro che se io nego mille nefandezze attribuite ai Cattolici, non è per togliermi dalla mischia, come qualcuno ha detto, ma per seguire le sante direttive della Chiesa: poiché lo metto per iscritto, alla vista di chiunque, esponendomi alla censura dei Superiori, sicuro come sono che vi troveranno tanta ignoranza, ma, con l’aiuto di Dio, nessuna irreligiosità o divergenza dalle dichiarazioni della Chiesa Romana”.
Chiediamoci: ma noi, quando sentiamo che la Chiesa alla quale apparteniamo viene attaccata su tanti fronti, molte volte ingiustamente, siamo pronti a difenderla così come faremmo per la nostra famiglia?
Preghiamo
Signore, dacci il coraggio di testimoniare fino in fondo la nostra fede difendendo gli ideali di amore e di fratellanza, riconoscendo umilmente i nostri errori e aiutando gli altri, con generosità e senza spirito di rivalsa, a riconoscere i propri. Amen.
Chissà, forse oggi ci verrà offerta un’occasione per farlo. Buona giornata,
PG&PGR