Carissimi,
se non vi è mai capitato di lamentarvi del comportamento di qualcuno ritenuto offensivo, o comunque non corretto, nei vostri confronti, tralasciate di leggere quanto segue e ringraziate il Signore per questo. Se così non fosse, leggiamo quello che Francesco di Sales, a questo proposito, ci suggerisce nella Filotea: “Lamentati meno che puoi per i torti ricevuti; è un fatto certo che chi abitualmente si lamenta finisce per peccare: E’ colpa dell’amor proprio che ingigantisce per professione i torti subiti: ma quello che più ti raccomando è di non andare a lamentarti con persone facili all’indignazione e a pensare male.” A volte, però, abbiamo bisogno di “sfogarci” con qualcuno, per qualche torto effettivamente subito… Francesco, profondo conoscitore dell’animo umano, continua: “Se proprio non puoi fare a meno di lamentarti con qualcuno, sia per riparare l’offesa, sia per calmare te stesso, rivolgiti a persone calme e piene di amore di Dio. Se non farai così, il tuo cuore, invece di ricavarne serenità, sarà spinto ad essere ancora più inquieto; – e aggiunge – invece di toglierti la spina che ti punge appena, te la conficcherebbe più profondamente nel piede”. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un invito alla pazienza e ben venga (ne abbiamo tanto bisogno, tutti!) Ma esiste anche una “falsa” pazienza e da questa il Salesio, nello stesso brano, ci mette in guardia: “Ci sono poi alcuni che quando sono ammalati, afflitti o offesi da qualcuno, stanno bene attenti a non lamentarsi e a dimostrare troppa permalosità; a loro parere, ed è vero, ciò darebbe prova di grande debolezza e di mancanza di generosità; ma poi, nel fondo di loro stessi, desiderano intensamente che qualcuno li compatisca e si danno da fare con mille arti a tale scopo. Vogliono che tutti sappiano che loro sono afflitti, ma anche pazienti e coraggiosi! Ti pare che quella sia pazienza? Chiamala come vuoi, ma quella è soltanto una finta pazienza. In fondo è soltanto un’abile e studiata ambizione, è vanità: ne ricavano gloria, ma non davanti a Dio!” Piuttosto duro, non vi pare? Ma il Salesio sa bene come “lavorare” sull’animo umano affinché Dio vi possa far breccia. E nello stesso brano troviamo anche parole di consolazione e affidamento al Signore per chi soffre invitandoci a pensare a chi affronta, in solitudine, tante difficoltà: “Guarda spesso con gli occhi interiori Gesù Cristo crocifisso, spogliato, bestemmiato, calunniato…e pensa che mai riuscirai a soffrire per Lui quello che Egli ha sofferto per te…Le contrarietà che ti affliggono sono consolazioni e le tue spine sono rose a confronto di coloro che vivono in una morte continua, oppressi dalle croci infinitamente più gravose e questo senza aiuti, senza consolazioni, senza alcun sollievo”.
Preghiamo:
Signore perdonaci quando ci lamentiamo di qualcuno o di qualcosa. Aiutaci ad essere comprensivi, disponibili, pazienti come Tu lo sei con noi e liberaci dall’intolleranza che ci porta al giudizio sugli altri. Amen
Cercheremo, oggi, di vincere la tentazione di giudicare? Buona giornata,
PG&PGR