Carissimi,
crediamo che tante volte ci abbiate sentito dire, nella predicazione, che il Signore, per tenerci uniti a Lui nel vivere quotidiano, mette a nostra disposizione tre “vie” principali: l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio con la volontà di viverla; la preghiera, da riscoprire, più che come richiesta, come ringraziamento e dialogo col Signore; i sacramenti che ci uniscono più intimamente a Lui e nei quali ci viene elargita la vita divina. Oggi vogliamo soffermarci su questi ultimi. Nel libro dei “Trattenimenti”, nella traduzione del mai dimenticato P. Ruggero Balboni, Francesco di Sales dice: “I sacramenti sono dei canali per i quali, per così dire, Dio scende verso di noi, come per mezzo dell’orazione noi saliamo a Lui, poiché l’orazione non è altro che l’elevazione del nostro spirito a Dio”. Si può senz’altro dire che l’ascolto della Parola di Dio ci introduce alla preghiera (orazione) che diventa, attraverso i segni sacramentali, il modo più diretto per comunicare con il Signore. Poi, parlando degli effetti di alcuni Sacramenti, tralasciando quelli del Matrimonio e dell’Ordine sacro che hanno delle caratteristiche particolari, aggiunge: “Gli effetti dei sacramenti sono diversi, benché tutti abbiano lo stesso fine e la stessa spinta, che è quella di unirci a Dio. Per mezzo del sacramento del Battesimo, ci uniamo a Dio come figli al Padre, per mezzo di quello della Confermazione, ci uniamo come il soldato al suo capitano, prendendo forza per combattere e vincere i nostri nemici in tutte le tentazioni; col sacramento della Penitenza, ci troviamo riuniti a Dio come gli amici riconciliati; per mezzo di quello dell’Eucarestia, come il cibo con lo stomaco; per quello dell’Estrema Unzione ci uniamo a Dio, come un figlio che viene da un paese lontano e che già mette piede nella casa del Padre per riunirsi a lui assieme alla madre e a tutta la famiglia. Eccovi dunque i diversi effetti dei Sacramenti; tutti richiedono l’unione della nostra anima con Dio”. Essi, dunque, sono, allo stesso tempo, il mezzo e il fine della nostra unione a Dio. Paolo Curtaz, nel commentare il Catechismo della Chiesa Cattolica, a proposito dei Sacramenti dice: «Possiamo incontrare Dio in molti modi: nella natura, nei fratelli, nella Parola, ma il modo più diretto di accedere a Dio è attraverso i sacramenti in cui possiamo fare esperienza concreta della sua grazia».
La domanda che, a questo punto, dovremmo porci è: quale uso faccio di questo mezzo che Dio ha posto nelle mani della Chiesa, nelle nostre mani? Talvolta, non lo neghiamo, siamo come quei pazienti ai quali il medico prescrive un determinato medicinale per superare qualche problema di salute, ma per pigrizia o altri motivi derivanti dalle nostre convinzioni, lasciamo negli scaffali della farmacia…
Preghiamo:
Signore concedici l’umiltà di saper riconoscere i nostri limiti e la convinzione che senza la Tua presenza nella nostra vita, riusciamo a fare ben poco, forse nulla. Facci riscoprire i doni che hai messo a nostra disposizione per vivere, in grazia, alla tua presenza. Amen.
Con l’augurio di sentire, oggi, la necessità di una maggiore unione con Dio, buona giornata,
PG&PGR
Notizie da PGR
Questa mattina ancora una medicazione…In una canzone di tanti anni fa Little Toni cantava: Riderà, riderà, riderà… Noi cantiamo: Finirà, finirà, finirà… PG