Carissimi tutti,
chi di noi non ha in casa un crocifisso? Grande, piccolo, in legno, in metallo, magari solo dipinto…Quante volte, durante la giornata, gli passiamo davanti…uno sguardo, un segno di croce, una veloce preghiera…? Nella Filotea Francesco di Sales scrive: “Quando siete molestati da pensieri contrari all’amore di Dio volgete il vostro cuore a Gesù crocifisso e amorevolmente baciate in spirito i sacri suoi piedi…L’amore di Dio contiene in sé tutta la perfezione e tutte le virtù; per questo è il rimedio migliore contro tutti i vizi”.
Una delle “opere minori” del Salesio porta il titolo di “Trattato della difesa dello stendardo della Santa Croce” la cui prima redazione risale al 1597 quando egli ara ancora missionario nello Chablais. Negli A.S. leggiamo che l’11 settembre 1597 egli passò tutta la giornata nel conferire con parecchi ecclesiastici per proporre una pubblica discussione ai Ministri di Ginevra e così illuminarli sulle materie controverse e disingannare il popolo. I Ministri rifiutarono di entrare in lizza: ciechi volontari non volevano vedere la luce! Il generoso Apostolo se ne ritornò dunque alle sue ordinarie occupazioni, dopo aver lungamente e fervorosamente pregato, a vista di tutti, ai piedi della Croce, da lui eretta il giorno precedente sulla strada maestra che conduceva a Ginevra. Fu precisamente in questa comunicazione con Dio, ai piedi dell’albero sacro della nostra Redenzione, che concepì il piano delle sue magnifiche tesi per il ‘Trattato della difesa dello Stendardo della Santa Croce’. Appena tornato a Thonon si mise all’opera e le compose e scrisse di sua mano, in casa di un certo contadino cattolico di nome Giovanni Saget, il quale ha poi deposto nei Processi che il santo sacerdote sembrava un angelo, nel fervore del suo lavoro. Senza mai lagnarsi della fatica e delle veglie che gli occasionava, di propria mano trascrisse parecchie copie di quelle tesi per farle affiggere nelle pubbliche piazze e mandarle prontamente ai Ministri di Ginevra, perché, se volevano, venissero pubblicamente a combatterle, come egli era risolutissimo a sostenerle pubblicamente”.
Il coraggio e l’intraprendenza di quest’uomo sono formidabili e ci fanno ben comprendere come in soli cinque anni almeno cinquemila abitanti dello Chablais siano tornati alla fede cattolica e tra questi anche personaggi eminenti del Calvinismo.
Pensiamo che molti di noi abbiano ancora davanti agli occhi le immagini di Papa Francesco che, il venerdì Santo scorso, sotto la pioggia battente, avanzava solitario in Piazza San Pietro verso il Crocifisso di San Marcello al Corso che, per l’occasione, era stato posizionato davanti al portone della Basilica Vaticana. Con la preghiera che da secoli i romani recitano davanti a quell’immagine diciamo:
O Gesù, che per il tuo ardente amore verso di noi hai voluto essere crocifisso e versare il tuo Sangue per redimere e salvare le anime nostre, guarda me qui prostrato ai tuoi piedi fiducioso della tua misericordia. Per i tuoi dolori e per i meriti della tua santa Croce e morte, degnati concedermi le grazie che ardentemente ti chiedo. E Tu, Madre mia, Maria Addolorata, ascolta la mia supplica, intercedi per me presso il tuo divin Figlio, e pregalo perché mi conceda i favori e le grazie che gli domando. Amen
Fermiamoci oggi, per qualche istante, davanti al crocifisso…e buona giornata,
PG&PGR
Bollettino medico PGR
Ieri, sulla tarda mattinata, con un permesso speciale, ho potuto fare una breve visita a PGR. Ha diversi drenaggi ed è un po’ insofferente per la forzata immobilità (PGR costretto a stare fermo a letto, ve lo immaginate?) Il dolore non è molto e comunque placato dai farmaci. In complesso la situazione è comunque buona e la ripresa procede. E noi…procediamo con la preghiera.
PG