Carissimi tutti,
se vi chiedessimo “quanti sono i sacramenti?” crediamo che la grande maggioranza risponderebbe che sono sette. Giusto! Ma se approfondissimo chiedendo “quale è il più “dimenticato”, molti di meno risponderebbero: il sacramento della confessione. Ed è, purtroppo, così. Sembra che la maggioranza dei cristiani praticanti, abbia dimenticato quanto questo sacramento si importante per la vita cristiana. Per molti il tempo si è fermato ai “cinque precetti principali della Chiesa” dove uno di questi recita “confessarsi almeno una volta l’anno”. Questo vuol dire aver perso il senso del peccato: Da una teologia tradizionalista nella quale tutto sembrava essere peccato, si è passato ad una teologia “qualunquista e soggettiva” secondo la quale è peccato ciò che io credo sia peccato: l’uomo che diventa l’ago della bilancia tra il bene e il male. Nella Filotea Francesco di Sales, a questo propostito dice: “Il nostro Salvatore ha lasciato alla sua Chiesa il sacramento della Penitenza o Confessione perché potessimo purificarci dalle nostre iniquità, per numerose che siano, tutte le volte che ci infanghiamo, Perciò, Filotea, non tollerare mai per lungo tempo che il tuo cuore rimanga contagiato dal peccato, disponendo tu di un rimedio sempre pronto e facile da applicare”. Qualcuno potrebbe chiedere “come faccio a distinguere se un’azione è o no secondo il pensiero di Dio”? E’ proprio questo il punto! Il pensiero di Dio è sempre rivolto e aperto all’amore purché questo non diventi una scusa, come dice San Paolo, di “vivere secondo la carne”. L’agire dell’uomo deve sempre confrontarsi col pensiero di Dio che vuole, a tutti i costi, il nostro bene. “Guarire le ferite dell’anima” è un testo interessante di Gilles Jeanguenin che, alla scuola di San Francesco di Sales, ci aiuta a guardare più profondamente nel nostro cuore per individuare quale siano i mali che ci allontanano da Dio e dal suo amore. Citiamo testualmente:” Finché apparterremo a questo mondo, ameremo Dio solo in modo imperfetto, perché siamo esseri carnali, dominati e soggiogati da passioni e pulsioni. Scoprire le proprie miserie e imperfezioni significa conficcare il dito nelle piaghe del proprio cuore….Non serve affatto serbare sofferenze nel dimenticatoio del nostro cuore, perché esse, anche se le crediamo ben anestetizzate, si sveglieranno e non ci lasceranno in pace”. Un esempio banale? Ci fa male un dente, ma non abbiamo né voglia né tempo di andare dal dentista. Risolviamo prendendo un analgesico e il dolore passa, ma temporaneamente. Se vogliamo risolvere il problema, prima o poi, dovremo rivolgerci al dentista. Per quanto riguarda i mali del nostro animo, l’unico medico è Gesù Cristo che mette a nostra disposizione la sua misericordia attraverso il sacramento del perdono. E non cerchiamo giustificazioni: il tempo e la voglia, per rivolgersi al “medico”, senz’altro lo troveremo.
Preghiamo:
Signore, aiutaci ad individuare i mali che appesantiscono il nostro cuore e dacci il coraggio di saperci riconoscere peccatori e bisognosi della tua misericordia non soltanto “quando ce la sentiamo”, ma ogni volta che confrontandoci col tuo amore ci troviamo carenti. Amen.
Un buon esame di coscienza…è quello che ci vuole. Buona giornata a tutti,
PG&PGR
Bollettino medico di PGR
Con un po’ di ritardo sull’orario previsto, ieri mattina alle 9,30 PGR è entrato in sala operatoria. Alle 13,30 l’intervento, che è andato molto bene, è terminato. E’ stato intubato e trasferito in “intensiva”. Nel pomeriggio è stato “estubato”…e già chiacchiera…! Forse, e dico forse, domani verrà trasferito in reparto. Grazie a tutti per le preghiere. PG