28 agosto 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

SECONDA PARTE

Ma quale amore di Dio? Ce n’è uno fatto di sospiri, di pii gemiti, di dolci sguardi al Cielo. Ce n’è un altro, maschio, franco, fratello gemello di quello che possedeva Cristo, quando nell’orto disse: “Sia fatta non la mia, ma la tua volontà”. Questo è l’unico amor di Dio da voi raccomandato.

Secondo voi, chi ama Dio, bisogna che s’imbarchi sulla nave di Dio, deciso ad accettare la rotta segnata dai suoi Comandamenti, dalle direttive di chi lo rappresenta e dalle situazioni e circostanze di vita da lui permesse.

Voi avete immaginato di intervistare Margherita, quando stava per imbarcarsi per l’Oriente con suo marito san Luigi IX re di Francia:

– Dove va, Signora?

– Dove va il Re.

– Ma sa di preciso dove il Re vada?

– Egli me l’ha detto in via generica, tuttavia non mi preoccupo di saper dove vada, mi preme soltanto d’andare con lui.

– Ma dunque, Signora, non ha nessuna idea di questo viaggio?

– No, nessuna idea, tranne quella di essere in compagnia del mio caro signore e marito.

– Suo marito andrà in Egitto, si fermerà a Damietta, in Acri e in parecchi altri siti; non ha intenzione anche lei, Signora, d’andar sola?

– Veramente no: non ho altra intenzione che quella d’esser vicina al mio Re; i luoghi dove egli si reca, non hanno per me importanza alcuna, se non in quanto vi sarà lui. Più che andare, io lo seguo; non voglio il viaggio, ma mi basta la presenza del Re.

Quel Re è Dio e Margherita siamo noi, se amiamo Dio sul serio. E quante volte, in quanti modi siete ritornato su questo concetto! “Sentirsi con Dio come un bambino sulle braccia della mamma; che ci porti sul braccio destro o sul braccio sinistro è lo stesso, lasciamo fare a Lui”. Se la Madonna affidasse il Bambino Gesù a una suora? Ve lo siete chiesto e avete risposto: “La suora pretenderebbe non mollarlo più, ma sbaglierebbe; il vecchio Simeone ha ricevuto sulle braccia il Bambino con gioia, ma con gioia l’ha presto restituito. Così noi non dobbiamo piangere troppo nel restituire la carica, il posto, l’ufficio, quando scade il termine o ce lo richiedono”.

Nel castello di Dio cerchiamo di accettare qualunque posto: cuochi o sguatteri di cucina, camerieri, mozzi di stalla, panettieri. Se piacerà al Re chiamarci al suo Consiglio privato, vi andremo, senza commuoverci troppo, sapendo che la ricompensa non dipende dal posto, ma dalla fedeltà con cui serviamo.

Questo  il vostro pensiero. Qualcuno lo considera una specie di fatalismo alla orientale. Ma non è. “La volontà umana – avete scritto – è padrona dei suoi amori, come una signorina è padrona dei suoi innamorati, che la domandano in sposa. Ciò, prima che essa scelga; fatta però la scelta e divenuta donna sposata, la situazione si capovolge: da padrona che era, diventa soggetta e rimane in balia di colui che fu già sua preda.

Anche la volontà può scegliere l’amore a suo piacimento, ma, una volta dichiaratasi per uno, resta sottoposta a questo. E’ però vero che nella volontà esiste una libertà, che non c’è nella donna maritata, poiché la volontà può respingere il suo amore quando vuole”, anche l’amore di Dio, eliminando ogni fatalismo.

Preghiamo:

Uno dei canti che spesso eseguono i nostri giovani dice: “Maestro noi ti seguiremo, ovunque tu andrai ti seguiremo…”, Signore, permettici di seguirti sempre, ovunque tu andrai, ovunque tu vorrai, ovunque…per poter testimoniare a tutti che solo l’amore vince la sfida del mondo. Amen.

Pronti a seguire il Cristo come Margherita ha seguito il suo Re? Buona giornata,

PG&PGR