7 agosto 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

tante volte abbiamo chiesto al Signore di liberarci dal nostro “amor proprio”. Ma cosa vuol dire? Che cosa è in definitiva? In una delle sue lettere Francesco di Sales scrive: “L’amor proprio, la stima di noi stessi e la falsa libertà di spirito sono radici che non si possono svellere facilmente dal nostro cuore. Si può solamente impedire la produzione dei loro frutti, che sono i peccati. Neppure si possono totalmente impedire i loro primi germogli e i loro tralci, cioè le prime scosse e i primi moti, finché siamo in questa vita. Solo si può moderarne e diminuirne la forza e la quantità con la pratica delle virtù contrarie specialmente dell’amor di Dio”. Dunque, questo “amor proprio” che sembra essere connaturale con l’animo umano, può essere, se non completamente debellato, quanto meno mitigato. Ma per comprendere meglio questo concetto c’è bisogno di una precisazione: l’amor proprio diventa “pericoloso” quando si trasforma, ed è estremamente facile, in orgoglio, in superbia, in vanità. Non si tratta quindi di non avere alcuna stima per se stessi, visto che Dio chi ha creati a sua immagine e somiglianza, ma riconoscere, con umiltà che tutto ciò che siamo, che abbiamo e che viviamo è dono gratuito dell’amore di Dio. Ogni tipo di amore è, in se stesso, buono se trova in Dio la sua sorgente e il suo fine.

Nel TAD, citando il Cantico dei Cantici (2,16) “Il mio diletto è tutto mio, ed io sono tutta sua egli appartiene a me ed io a lui”, dice: “Quando dico: amo Dio per me, è come se dicessi: amo possedere Dio, mi piace che Dio mi appartenga, che sia il mio bene supremo…Ma dire: amo Dio per amare me stesso, è come se uno dicesse: l’amore che ho per me è il fine per cui amo Dio, di modo che l’amore di Dio sia dipendente, subalterno e inferiore all’amor proprio che abbiamo per noi stessi; questa è un’empietà senza pari”.

Dunque è possibile tenere a bada, ridimensionare il nostro amor proprio: basta sottometterlo all’amore di Dio.

Preghiamo:

Signore, liberaci da noi stessi, dalla nostra autosufficienza, dalla nostra esagerata autostima, dalla nostra sete di “onnipotenza”. Rendici consapevoli che solo attraverso la riscoperta quotidiana del tuo amore possiamo vincere le suggestioni del male che cercano di renderci schiavi. Amen

A tutti l’augurio di questa riscoperta quotidiana e buona giornata,

PG&PGR

P.S. La notizia dell’esplosione avvenuta ieri a Beirut ci lascia attoniti. Uniamoci nella preghiera e insieme ai fratelli libanesi invochiamo per quel popolo, già provato da tanto dolore, Nostra Signora del Libano.