21 luglio 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

nel primo libro della Bibbia, La Genesi, leggiamo che Dio, dopo aver creato l’universo, gli astri e gli animali di ogni specie, disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza…Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò (Gen 1,26-27). I versetti precedenti che riguardano la creazione di tutti gli elementi ai quali si faceva riferimento prima, terminano, quasi come un ritornello, con le parole “E Dio vide che era cosa buona”. Stranamente in quelli che riguardano la creazione dell’uomo, questo “ritornello” manca. L’uomo non era dunque “cosa buona”? Certamente lo era e la motivazione è da ricercarsi proprio nelle stesse parole del Creatore “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Nulla di ciò che era stato creato fino a quel momento, per quanto buono, poteva “vantarsi” di essere stato fatto a somiglianza di Dio. Potremo dunque considerare questa frase come un preludio del comandamento dell’amore del prossimo. Dice Francesco di Sales nel TAD: “Quando vediamo il prossimo creato ad immagine e somiglianza di Dio, non dovremmo dirci scambievolmente: Guardate questa creatura come somiglia al Creatore? Non dovremmo gettarle le braccia al collo, accarezzarla e piangere d’amore con lei? E che? Per amor suo? No di certo! Perché non sappiamo se e degno di amore o di odio per se stessa (Sir 8,19). E perché allora? Per amore di Dio che l’ha formata a sua immagine e somiglianza e, di conseguenza, resa capace di partecipare alla sua bontà nella grazia e nella gloria…Ecco perché non soltanto l’amore divino comanda spesso l’amore del prossimo, ma lo genera e lo infonde nel cuore umano…così l’amore sacro dell’uomo per l’uomo è la vera immagine dell’amore celeste dell’uomo per Dio”. E’ un’affermazione forte quella che Francesco fa e che, se messa in pratica con convinzione, liberando il cuore dalla tentazione di ogni pregiudizio, è capace di trasformare la nostra stessa vita e renderla più simile a quella del Salvatore che è venuto per salvare tutta l’umanità, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti (Mt 5,45).

Riprendendo la notizia dal Lajeunie, uno dei maggiori biografi del Salesio, nella sua traduzione del TAD, P. Ruggero Balboni, annota che dopo il Trattato dell’Amor di Dio, Francesco aveva pensato di scrivere un trattato sull’amore del prossimo dal titolo “Filadelfo” (Amore per i fratelli) che aveva già strutturato e al quale intendeva mettere mano dopo la rinuncia, per raggiunti limiti di età, alla diocesi. Ma questo rimase uno dei tanti propositi mai realizzati da Francesco di Sales.

Preghiamo:

Signore che ci hai creati a tua immagine e somiglianza aiutaci ad essere sempre più consapevoli di questa grande dignità per annunciare, con sempre maggiore autenticità la venuta del tuo Regno. Amen

Scriviamo oggi, con la nostra vita, un capitolo del “Filadelfo”, ciao,

PG&PGR