2 giugno 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti,

in attesa dei risultati definitivi del “referendum” lanciato nel messaggio di sabato scorso, non vogliamo lasciarvi “digiuni” offrendovi questa semplice riflessione su una delle invocazioni delle  Lodi di sabato scorso: “Signore, prepara la nostra comunità ad accogliere il dono dello Spirito, la sua venuta segni l’inizio di una vita nuova”. In realtà tutte le liturgie di quella settimana, compresa quella Eucaristica feriale, erano incentrate sull’attesa del dono dello Spirito; lo stesso disceso su Maria e gli Apostoli riuniti in preghiera nel Cenacolo, il giorno di Pentecoste. Questo evento segue, a distanza di pochi giorni, il mandato che il Signore Gesù affida ai suoi prima di ascendere al cielo ed è la realizzazione del dono di quel “Paraclito” (Consolatore) che, da quel momento, accompagnerà il cammino della Chiesa.

Nella preghiera sopra citata, vanno messi in evidenza i due verbi “preparare” ed “accogliere”. La comunità cristiana, con l’aiuto del Signore, deve prepararsi a questa venuta, imitando gli Apostoli, attraverso una preghiera costante e forte, non relegata soltanto ai “momenti liberi”. Tale dono dello Spirito va poi accolto, fatto proprio, vissuto, non “messo in un cassetto” per esserne estratto soltanto in determinati momenti, magari quelli più difficile e impegnativi. Un dono si accoglie custodendolo nel proprio cuore, “usandolo” continuamente senza paura di “consumarlo”. Solo “preparandoci” ad “accogliere” potrà avere inizio, in noi, la “vita nuova”, mettendo da parte “l’uomo vecchio”, come dirà San Paolo, e rivestirci del “nuovo”, più conforme al Cristo per poter meglio rispondere alla vocazione cristiana che tutti abbiamo avuto attraverso il Battesimo.

Il tempo liturgico che abbiamo appena iniziato, vien definito “ordinario”. Attenti a non interpretare male questo termine che non significa, come nel parlare comune, di “poco conto”, ma vuole evidenziare la vita in Cristo che il popolo cristiano è chiamato a vivere nell’ordinario, nella quotidianità. E’ questa la santità “alla portata di tutti” di cui spesso si parla e Francesco di Sales, dottore della Chiesa e nostro patrono, è stato un maestro nel vivere, in prima persona, questa dimensione invitando i suoi contemporanei, e noi oggi, a fare la stessa cosa. Per “par condicio” (non vogliamo influenzare il “referendum”) Papa Francesco ha ribadito la riscoperta di questa vocazione nell’Esortazione “Gaudete et Exultate”.

Preghiamo:

Signore, aiutaci ad essere creature nuove che sanno riscoprire, giorno dopo giorno, la bellezza di essere Tuoi figli amati. Fa’ che questo Amore sia accolto con gioia da ognuno di noi e, con la stessa gioia, portato ai nostri fratelli. Il Tuo Santo Spirito ci guidi oggi e sempre. Amen.

Con l’augurio di una vita rinnovata sotto l’azione dello Spirito, auguriamo a tutti voi, vicini e lontani, una buona giornata, un buon cammino nell’ordinaria santità e buona Festa della Repubblica.

PG&PGR