16 maggio 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi tutti, vicini e lontani,

il brano che abbiamo letto oggi (Atti 16,1-10), pone alla nostra attenzione il secondo viaggio missionario di Paolo. A Listra egli conosce Timoteo figlio di una giudea divenuta cristiana   e lo invita a seguirlo. Ma c’è una difficoltà: la comunità sa che Timoteo è figlio di un greco e, dunque, non è stato circonciso. Paolo, seppur a malincuore acconsente, cedendo alle pressioni dei giudeo-cristiani, che quel giovane, prima di partire in missione con lui, si sottoponga alla legge mosaica della circoncisione. La lettera con le decisioni degli Apostoli e degli anziani di Gerusalemme, per mano dell’Apostolo delle Genti e del suo nuovo compagno di missione, viene trasmessa alle molte comunità di quella regione.

C’è da dire che il “duo” Paolo-Barnaba si era già sciolto a causa di un dissenso tra i due (Atti 15,37-40). No, non meravigliatevi, anche tra li santi, quarche vorta, ste cose possono succede…!

Dopo aver attraversato diverse regioni ed aver, più volte cambiato direzione, secondo le indicazioni dello Spirito, a Troade Paolo ha una visione che gli rivela la necessità della sua presenza in Macedonia (v.9). E i due si mettono in viaggio in quella direzione.

Qualcuno potrebbe chiedersi come mai Paolo, così contrario alla circoncisione dei pagani divenuti cristiani, abbia poi acconsentito a far circoncidere Timoteo. Ma il suo desiderio non è tanto quello di “tenere il punto” quanto il farsi “tutto a tutti” purché il vangelo possa essere annunciato: la missione è prioritaria.

Questo “farsi tutto a tutti” sarà anche uno dei motivi portanti dell’azione pastorale di ri-evangelizzazione e promozione umana di un vescovo savoiardo vissuto a cavallo tra il XVI ei XVII secolo… Per caso, lo conoscete?

 

Preghiamo:

Signore, ognuno di noi ha le sue convinzioni, i propri punti di vista e, purtroppo, anche i suoi pregiudizi su tante questioni. Spesso queste cose rischiano di portare ad incomprensioni e anche alla rottura dei rapporti. Aiutaci a non voler sempre far valere le nostre ragioni, ad essere più disponibili ed aperti al dialogo, nell’accoglienza dell’altro anche la la pensa in modo diverso dal nostro. Solo in questo modo le nostre comunità potranno crescere nell’amore. Amen.

Ora vi chiediamo una cosa molto importante: leggete bene e riflettete su quanto diremo nell’avviso che segue. E’ indispensabile che tutti, ma proprio tutti, facciano la propria parte e si facciano ambasciatori presso coloro che non hanno la possibilità di seguire questi nostri “dialoghi” quotidiani. La cosa riguarda direttamente la nostra comunità romana, ma pensiamo possa essere utile anche “oltre Po”. Grazie.

A tutti l’augurio di una buona giornata,

PG&PGR