Carissimi,
tra nove mesi esatti, se il Signore lo vorrà (e sono certo che lo vorrà), celebreremo il Natale, il solenne, meraviglioso, ricordo della nascita di Gesù con tutte le altre ricorrenze e manifestazioni ad esso legate. E’ oggi, infatti, la Solennità dell’Annunciazione a Maria che l’evangelista Luca ci ha trasmesso nel primo capitolo del suo Evangelo (vv.26-38). E’ una delle grandi solennità che, però, rischia sempre di passare inosservata in quanto cade, la maggior parte delle volte, in giorno feriale, lavorativo. E cade sempre in Quaresima che, come l’Avvento, è anche un tempo Mariano.
Oggi, in questa Solennità, voglio farvi partecipi di un ricordo personale.
Qualche anno fa, insieme ad un gruppo di pellegrini della nostra parrocchia, al quale poi si è aggiunto (guarda caso!) un gruppo di nostri ex-parrocchiani piemontesi, ho avuto la grazia di fare un pellegrinaggio in Terra Santa. Per me è stata la prima volta (e forse sarà anche l’ultima visto che qui semo arimasti in due).
Un bellissimo e indimenticabile pellegrinaggio. Ma il luogo che mi ha emozionato di più è stata la cripta della Basilica inferiore dell’Annunciazione, a Nazareth. Prima di celebrare l’Eucarestia (stranamente , o provvidenzialmente, riservata al solo nostro gruppo), prima di indossare i paramenti, mi sono soffermato in preghiera davanti a quella che la tradizione (e anche l’Archeologia cristiana) indica come la casa di Sant’Anna e San Gioacchino, cioè il luogo in cui, la giovane Maria ha detto “SI’” alla proposta dl Signore. Pregando, davanti al piccolo altare, l’occhio si è soffermato sulla scritta incisa sotto questo altare: VERBUM CARO HIC FACTUM EST – IL VERBO (GESU’) QUI SI è FATTO CARNE. Ho evidentemente pensato alla preghiera dell’Angelus, a tutte le volte che l’ho recitata, ma in quella frase incisa nel marmo c’era qualcosa di diverso, qualcosa di più: c’era un HIC=QUI che fa di quel luogo un posto unico al mondo. E questo mi ha profondamente colpito, commosso. Tra gli innumerevoli luoghi santi cristiani del mondo, i vari santuari come Lourdes, Fatima, La Salette, Banneaux, Czestochowa, Guadalupe, Saragozza, il Divino Amore a Roma, La Consolata a Torino, tutti quelli della stessa Terra Santa, e tantissimi altri più o meno noti, solo lì, dov’ero in quel momento, si poteva dire quel “QUI”. E da lì tutto è iniziato.
Tutte le volte che recito la preghiera dell’Angelus (preferisco la formula tradizionale in latino) la mente ed il cuore tornano in quel luogo, a quel HIC, con gratitudine verso il Signore che mi ha dato, almeno una volta nella vita, la possibilità di celebrare l’Eucarestia, mistero del suo infinito amore per noi, in quel luogo dove, attraverso il “Sì” di quella poco più che ragazzina, la Vergine Maria, l’Amore si è fatto carne, carne come noi.
Una curiosità: quella stessa sera, durante la processione per le vie di Nazareth, durante la quale si prega il Rosario, ho sentito per la prima volta chiamare Dio, da dei cristiani cattolici, col nome di Allah. Molti a Nazareth parlano solo arabo e dunque nella seconda parte dell’Ave Maria si dice, in arabo,: “Santa Maria, madre di Allah…”
Affidiamoci, in questa Solennità della Madonna, in questo momento particolarmente difficile, all’amore materno della Santissima Vergine e preghiamo insieme:
Ti ringraziamo, Vergine Santa per il tuo “Sì” che ha permesso al Salvatore di diventare uomo nel tuo grembo. E’ la risposta che la Santissima Trinità aspettava da secoli. Aspettava il Padre, che ti ha creato e ha voluto che tu fossi concepita senza peccato originale; aspettava il Figlio, desideroso di venire in questo mondo per redimerlo e salvarlo; aspettava lo Spirito Santo per fecondare il tuo grembo verginale. Ma era anche l’umanità intera che aspettava quella tua risposta perché una sorella diventasse sua Madre. E tu, Maria, non hai lasciato cadere nel vuoto questa attesa. Ora che un grande pericolo incombe sull’umanità intera, volgi il tuo sguardo amoroso su tutti, su questa comunità, sulla nostra città, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo intero. Maria, Madre nostra, sii benedetta ora e sempre. Amen.
A tutti, vicini e lontani, il nostro abbraccio chiedendo al Signore di benedirvi.
PG&PGR
AVVISO IMPORTANTE
Il Papa invita tutti i cristiani (anche i non cattolici) a recitare oggi alle 12 il Padre Nostro.
Venerdì 27 alle ore 18.00, tutti in Piazza San Pietro (evidentemente in modo virtuale con la piazza vuota) per un momento di adorazione e la benedizione “Urbi et Orbi” (ai romani e a tutto il mondo), valida a tutti gli effetti anche se seguita attraverso la televisione o la radio (dovrebbe essere trasmessa su TV2000), con annessa indulgenza.