21 marzo 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Buongiorno a tutti.

Considerato che la Parola di Dio non ha scadenza come gli alimenti (da consumarsi preferibilmente entro il….), vorrei richiamare la vostra attenzione sulla Prima lettura della messa di ieri, venerdì della 3^ settimana di Quaresima, tratta dal profeta Osea (14,2-10), un libro della Bibbia che, gli specialisti, datano tra il 750 e il 725 avanti Cristo. E’ uno dei profeti cosiddetti “minori” che non vuol dire meno importanti. Essi vengono distinti tra “maggiori” e “minori” secondo la lunghezza dei testi. Pensate che il libro di Isaia ha 66 capitoli, Geremia 52; Osea ne ha 14 e Baruc solo 6 (‘sto pigrone!). Ma tutti sono “Parola di Dio”.

Il Popolo d’Israele, per l’ennesima volta, ha tradito l’Alleanza con il Signore allontanandosi da Lui. Aho, sto vizzio proprio nun lo volevano perde…! E allora giù castighi e punizioni divine… Carma, carma, nun pijate paura. E quante vorte ve lo devo da di’? Era semplicemente la convinzione del tempo. Tutto ciò che l’uomo non riusciva a spiegarsi, soprattutto il male, era attribuito all’opera dell’Onnipotente. L’idea di un Dio Padre buono, misericordioso, attento alle necessità dei suoi figli faceva fatica a farsi largo. Egli era visto, e l’Antico testamento, ad una lettura superficiale, a volte lo presenta in questo modo, come una sorta di “castigamatti” se non si faceva ciò che Lui ordinava attraverso il profeta di turno. Purtroppo, e lo dico con molto rammarico,  in molti questa idea è ancora viva, soprattutto in questo momento di grave (inutile negarlo) pericolo per tutti. Certe emittenti radiofoniche farebbero bene a non dire castronerie di questo genere. Sembrano, e credo che lo siano veramente, un insulto alla bontà di Dio Padre. Ma figuratevi: Lui che, dopo averci creato e mandato il suo amato Figlio, il Salvatore che sacrifica la sua stessa vita per la salvezza dell’umanità, decide, dopo 2000 anni, di sterminarla attraverso l’opera insidiosa di un…”vermetto” assassino? Che controsenso teologico!!!

Ma, tornando ad Osea, anche in quei frangenti, Dio “si pente” sempre del male che i suoi figli stanno affrontando. Il capitolo finale del libro, da cui è appunto tratto il brano, ne è la conferma: «Sarò come rugiada per Israele (noi oggi, n.d.r.)…..Io l’esaudisco e veglio su di lui…..Chi è saggio comprenda queste cose…..»(cfr vv.6-10).

Certamente il Signore ci chiede la conversione del cuore, cerca e accoglie la nostra preghiera, vuole il nostro impegno per vivere nella Fede, senza perdere la Speranza, operando  con Amore. Ma vuole essenzialmente e principalmente ESSERE NOSTRO PADRE, un Padre che ci ama immensamente, senza riserve e, ne sono certo, nun je passa manco minimamente pe’ l’anticammera der cervello de puni’ li fij sua a sta maniera!

Giovedì sera, insieme a PGR e a milioni di italiani (spero), mentre pregavamo il Rosario trasmesso da TV 2000, il pensiero è andato a tutti voi, a quelli che conosciamo e non conosciamo, ai vicini e ai lontani (dagli occhi, ma non dal cuore), dagli anziani ai più piccoli. Siete tutti nel nostro cuore. Lì non c’è bisogno di distanze di sicurezza. Ricordiamoci a vicenda nella preghiera. Con affetto,

PG&PGR

DSB