Carissimi,
a causa di diversi impegni pastorali, Francesco sospende le Esortazioni, per un anno o due, riprendendole il 6 maggio del 1616 o 1617 (l’anno non è certo), per la festa di san Giovanni a Porta Latina. Non vi stupite per questa festa a noi “sconosciuta” e per la quale crediamo sia bene dare qualche chiarimento. La Basilica (minore) di san Giovanni a Porta Latina, che dal 1940 ospita la Curia Generalizia dei Padri Rosminiani, risale al V secolo e sorge molto vicino ad una piccola cappella dedicata a san Giovanni Evangelista che, secondo la tradizione, è il luogo dove l’apostolo fu immerso nell’olio bollente, per ordine dell’imperatore Domiziano, uscendone miracolosamente illeso (92 d.C.). Successivamente fu mandato in esilio sull’isola di Patmos dove scrisse l’Apocalisse. La basilica, nei secoli, ha subito vari interventi e cambiamenti; il più importante è quello tra il XVI e XVII secolo; supponiamo che questo abbia determinato la memoria liturgica di quel tempo, che oggi è scomparsa dal calendario. Dopo questo chiarimento che ci sembrava doveroso, andiamo ad ascoltare cosa dice il nostro amico Francesco a proposito dell’evangelista Giovanni: “Faccio notare che il Vangelo parla delle imperfezioni e delle mancanze di quel glorioso santo; uno dei suoi difetti principali era l’ambizione e la presunzione; e il Vangelo ci racconta questo, anziché le sue perfezioni e pregi; invece di lodarlo ed esaltarlo, sembra che lo biasimi e lo riprenda”. In effetti, come ben sappiamo, Giovanni e il suo fratello maggiore Giacomo l’avevano fatta grossa chiedendo a Gesù di poter sedere uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra nel regno dei Cieli, suscitando, peraltro, la reazione sdegnata degli altri (Cfr. Mc 10, 35-41). Certo che questi due figli di Zebedeo dovevano avere proprio un bel caratterino tanto che Gesù, per la loro impetuosità, li chiamerà Boanèrghes (Figli del Tuono). Generalmente, prosegue il de Sales, il “mondo”, quando vuole lodare qualcuno, tende a metterne in evidenza i pregi e a nasconderne i difetti. La Chiesa, come una madre che vuole correggere i suoi figli, fa il contrario; non per biasimare, ma per dare più risalto alla misericordia di Dio capace di sollevare l’uomo dai suoi peccati “colmandolo di molte grazie e del suo santo amore”.
Preghiamo
Signore liberaci dalla presunzione di sentirci migliori degli altri; insegnaci l’umiltà del cuore di chi non cerca posti di privilegio, ma sa rendersi servo, come hai fatto Tu. Amen
Ed oggi, di fronte a qualche errore degli altri, non sentiamoci superiori…Sbaglieremmo anche noi. Buona giornata, PG&PGR