25 Novembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Francesco ribadisce che “esistono due tipi di beni che possiamo chiedere nella preghiera: i beni spirituali e i beni corporali”. Chissà perché le preghiere che si rivolgono al Signore, molto più frequentemente, hanno come oggetto questi ultimi!? Proviamo a rifletterci e diamoci la risposta. Il Nostro prosegue dicendo che, tra i beni spirituali, possiamo distinguere due categorie:

“Alcuni necessari per la nostra salvezza che dobbiamo chiedere a Dio con la massima semplicità e senza condizioni” e devono essere chiesti con la stessa intensità con cui si chiedono quelli corporali. (E gli altri? Pazienza, li vedremo dopo). La salute nostra o dei nostri cari, il lavoro, una vita dignitosa sono senz’altro importanti ed è bene chiederli. Ma la “salute” del nostro spirito è forse meno importante? E quali sono i beni spirituali che dobbiamo chiedere? Risponde il de Sales: I beni spirituali necessari per la nostra salvezza…sono la fede, la speranza e la carità, e le altre virtù che ci conducono a quelle”. E quali sono queste altre virtù, potrà chiedere qualcuno? Sono le virtù cosiddette “cardinali” in quanto fanno da cardine alla nostra umanità: la fortezza, il saper affrontare le difficoltà della vita e perfino il martirio, con la forza che viene da Dio; la giustizia, per dirla in breve “dare a Dio ciò che è di Dio e a “Cesare” ciò che è di Cesare; la prudenza, cioè saper ben valutare le cose e le nostre capacità; la temperanza, vale a dire la moderazione e la pazienza. E come dicevano poco avanti, ci sono altri beni spirituali che si possono chiedere a Dio e, dice Francesco, sono: “le estasi, i rapimenti (nello Spirito, s’intende), le dolcezze e le consolazioni, tutte cose che dobbiamo chiedere a Dio soltanto sotto condizione, perché non sono in alcun modo necessarie alla nostra salvezza”. Infatti, tra i tanti uomini e donne che la Chiesa ha dichiarato santi, quelli che hanno avuto da Dio questi doni, non sono poi tanti! Ma è comunque bene considerare che “non necessarie” non significa inutili. Ci mancherebbe! Bisogna anche tenere a bada la nostra presunzione e il de Sales porta l’esempio di alcuni che pensano: se fossi dotato del dono della scienza, sarei molto più capace di amare Dio e sentenzia: “Non è così” e ci rimanda a quanto aveva già citato nel Trattato dell’Amor di Dio riportando un episodio tratto dalle Cronache dei Frati Minori: “Frate Egidio andò a trovare san Bonaventura e gli disse: «Com’è fortunato lei, Padre, che è tanto dotto, perché così può amare Dio molto meglio di noi ignoranti». Bonaventura gli rispose che la scienza non lo aiutava ad amare Dio e una donna semplice poteva amare Dio come gli uomini più dotti del mondo”. E noi ricordiamoci che i vari “Trattati” sull’amore di Dio, compreso quello di Francesco, non sono “manuali per l’uso”…

Ieri abbiamo celebrato la solennità di Cristo Re dell’Universo e con le parole di quella liturgia preghiamo:

Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’Universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Amen

Ed oggi, con tanta semplicità, chiediamo al Signore il dono della…semplicità. Buona giornata,

PG&PGR