13 Novembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo al 29 marzo 1615 ed è la quarta Domenica di Quaresima; Francesco di Sales, iniziando una nuova Esortazione, ci parla della “causa efficiente” della preghiera dicendo che “dobbiamo sapere chi può e chi deve pregare”. Egli stesso ammette che il problema sarebbe facilmente risolto dicendo semplicemente che “tutti gli uomini (e le donne!) possono pregare e che tutti lo devono fare”. E il discorso potrebbe chiudersi qui. Ma noi sappiamo bene che il de Sales non è certamente il tipo da liquidare frettolosamente, con due parole, una questione così importante e quindi non ci meraviglia se aggiunge che “per dare maggiore soddisfazione agli spiriti, tratteremo più diffusamente questa materia”. Ma prima di addentrarci in questo, riteniamo sia opportuno ricordare quello che il Nostro ci ha già detto a proposito della causa efficiente e cioè “quella che non si può chiamare propriamente materiale, ma del suo oggetto”; dunque è l’oggetto della preghiera a renderla tale. Ci spiega: “In primo luogo dobbiamo tener presente che Dio non può pregare, perché la preghiera è una domanda fatta per grazia ed esige che da parte nostra sappiamo di aver bisogno di qualche cosa, dato che non si è soliti chiedere quello che già si possiede”. Certo, se “scoppiamo” di salute possiamo chiedere a Dio di conservarcela e se abbiamo una famiglia o una comunità unita possiamo chiedere che lo sia ancora di più. Ma per ciò che concerne Dio si può affermare che Egli “non può aver bisogno di alcunché, perché possiede tutte le cose ed è, dunque più che certo che Dio non può e non deve pregare”. Poi, proseguendo, fa una affermazione che potrebbe stupirci e la attinge da san Gregorio Nazianzeno e da altri Padri i quali affermano che nemmeno Nostro Signore Gesù Cristo può pregare. Ma come, potremmo chiederci; e tutte le volte che nel Vangelo si legge che Gesù si ritira da solo in qualche luogo appartato per pregare? Prima di scegliere i Dodici tra i tanti discepoli, Gesù ha pregato (Lc 6,12); e all’inizio del suo ministero pubblico (Mc 1,35)? E cosa dire della preghiera che Gesù fa per Pietro (Cfr. Lc 22,32)? E ancora, nell’orto degli Ulivi non ha forse pregato (Mt 26,36)? Calma, calma, un po’ di pazienza e Francesco ci spiegherà il perché di tale affermazione. Ma dovremo aspettare domani.

Preghiamo (noi possiamo e dobbiamo farlo!)

Signore Gesù, tu hai pregato il Padre ed hai insegnato a farlo: rivolgi il tuo sguardo su ognuno di noi, sostieni la nostra fede, alimenta la nostra speranza e fa’ che viviamo nella carità. Amen

Facciamo in modo che questa giornata sia vissuta nella preghiera chiedendo i doni che le virtù teologali ci ispirano. Buona giornata,

PG&PGR