11 Novembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

se ricordate, nel nostro incontro di qualche giorno fa, precisamente quello di giovedì 7, Francesco elencava tre cause che portano all’orazione: la causa finale, quella efficiente e quella effettiva. E, iniziando a parlare della causa finale dice che “tutte le cose sono create per l’orazione, e allorché Dio creò l’angelo e l’uomo, lo fece perché lo lodassero eternamente lassù in Cielo, anche se è l’ultima cosa che faremo, se è lecito chiamare ultimo ciò che è eterno.

Per capire meglio, diremo che, quando vogliamo fare qualche cosa noi guardiamo sempre il fine che l’opera”. In effetti accade proprio questo. Pensiamo ad esempio, alla costruzione di una nuova chiesa (magari la nostra!). Qual è il fine per il quale viene costruita? Risponde il de Sales: “E’ per radunarcisi e al suo interno cantare le lodi del Signore; tuttavia quella sarà l’ultima cosa che potremo fare”. Ciò presuppone che prima si dovrà fare altro, ma che anche l’opera in se stessa ha la sua importanza. Non parliamo soltanto dell’architettura, ma anche della funzionalità, delle tecniche di costruzione, dei materiali impiegati, ecc. Però non dobbiamo pensare che tutto ciò sia sufficiente. Bisogna, ed è la cosa più importante, formare il popolo di Dio che in essa si radunerà per ringraziare e pregare; costruire una mentalità comunitaria dove tutti si sentano accolti: bambini, giovani, famiglie, anziani, ammalati; una mentalità che sappia accogliere anche coloro che la società vorrebbe esclusi. E tutto questo, lasciatecelo dire, oltre ad essere la cosa più importante, è anche la più difficile da realizzare. E’ verissimo quello che tu dici, caro nostro santo patrono, che il cantare insieme le lodi Dio, è l’ultima cosa che potremo fare e crediamo di interpretare il tuo pensiero se aggiungiamo che per poterlo fare bene, come piace a Dio, c’è bisogno di sentirsi veramente un cuore solo e un’anima sola. E i pastori? Nota dolente! Sempre meno, sempre più vecchi e stanchi, sempre più “acciaccati” e, talvolta, anche delusi. C’è tanto bisogno di giovani generosi che vogliano consacrarsi al servizio di Dio e dei fratelli… A domani.

Preghiamo

Signore, aiutaci a costruire una vera comunità di persone libere e responsabili che sanno reciprocamente accettarsi e rispettarsi nelle loro diversità e difetti, che non convivono insieme solo fisicamente, ma che comunicano, in una profonda apertura d’animo, la loro interiorità. Amen

Ed oggi una preghiera particolare per le nostre comunità religiose e parrocchiali. Buona giornata,
PG&PGR