Carissimi,
“Veniamo alla meditazione”, dice Francesco dopo aver messo da parte le due “azioni” dell’intelletto delle quali ci ha parlato ieri. Ora, per farci meglio comprendere cosa sia la meditazione, prende in “prestito” un versetto del Profeta Isaia (38, 14) riferito al re Ezechia che, dopo essere scampato alla morte, prega con queste parole: “Come una rondine io pigolo, gemo come una colomba” che il de Sales legge in questa versione: “Griderò come il piccolo della rondine e mediterò come una colomba”. Egli si serve di ciò che il vecchio Plinio (bentornato!) dice del “rondinotto” quando la madre si allontana dal nido e del verso della colomba che gorgheggia senza aprire il becco emettendo il suo suono caratteristico che si trasforma in canto. Dice: “Allo stesso modo si medita quando fermiamo il nostro intelletto su un mistero dal quale vogliamo ricavare buoni affetti…”. Per capire meglio azzardiamo un esempio (sperando che Francesco non ci bacchetti!): il rosario pregato da una sola persona; lo si può fare pronunciando le parole (generalmente a voce molto bassa) “pigolando” come il piccolo della rondine, o mentalmente, senza emettere suoni con la bocca e cioè “meditando” come la colomba. L’importante non è il come esteriore, ma il fermare la nostra mente e il nostro cuore sui misteri che quella preghiera ci suggerisce. Infatti, continua il Nostro: “La meditazione si fa, dunque, per muovere i nostri affetti, e particolarmente quello dell’amore; per cui la meditazione è madre dell’amore di Dio, mentre la contemplazione è figlia dell’amore di Dio”. Per comprendere meglio questa affermazione, con licenza del nostro santo, prendiamo in mano il Vangelo di san Luca (2,19) dove leggiamo che la santa Vergine, dopo la nascita di Gesù e la visita dei pastori “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” e, nell’episodio del ritrovamento di Gesù dodicenne tra i dottori del Tempio (Lc 2,51), leggiamo la stessa cosa. A questo punto non è difficile comprendere come la meditazione generi l’amore di Dio e come la contemplazione sia generata da quello stesso amore. L’amore di Dio è sempre il punto di partenza e quello di arrivo. A domani.
Oggi preghiamo rivolgendoci alla Madre dell’Amore:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa madre di Dio; non lasciare inascoltate le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta. Ame
Ed oggi ricaviamoci qualche minuto per una piccola meditazione su un versetto a caso della Sacra Scrittura. Buona giornata,
PG&PGR