31 Ottobre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il nostro amico Francesco di Sale, proseguendo nel suo discorso, si pone una domanda: “Ed ora mi chiedo perché Nostro Signore abbia voluto essere completamente nudo sulla croce”. Egli sa bene che questa era la prassi per i condannati alla crocifissione e che già ai suoi tempi i crocifissi apparivano coperti da una sorta di perizoma. Dove vuole, dunque, andare a parare? Lo scopriremo dopo, ma permetteteci una breve spiegazione: La pietà popolare e il rispetto per il Signore aveva fatto sì che, a partire dal XVI secolo, i crocifissi venissero coperti nelle parti intime. La stessa cosa avvenne per certe opere d’arte, prima fra tutte il Giudizio Universale di Michelangelo: i nudi che in esso apparivano, su ordine del Concilio di Trento, furono coperti dal pittore Daniele da Volterra, per questo detto “braghettone”. Ma Francesco dà una sua spiegazione della nudità del Cristo crocifisso: “La prima ragione fu perché, per mezzo della sua morte, voleva restituire all’uomo il suo stato di innocenza, mentre gli abiti che indossiamo sono la prova del nostro peccato”. Infatti, come certamente ricorderete, nel racconto biblico, Adamo ed Eva, nel giardino dell’Eden, erano completamente nudi e solo dopo il peccato (di superbia) si accorsero di esserlo e si fabbricarono dei perizomi (Cfr. Gen 3,7). Riprende Francesco: Il Salvatore, con la sua nudità, dimostrava di essere la purezza in persona e, in più, restituiva agli uomini (l’originale) innocenza”. Qualcuno, tantissimi anni dopo ha detto: “L’uomo, nella sua ossessione per il peccato originale, ha dimenticato la sua originale innocenza”, quell’innocenza che è propria dei bambini che ancora non conoscono la malizia. Ma c’è una ragione più importante, aggiunge il santo vescovo, che va al di là dell’apparenza: “La ragione principale fu di insegnarci che, se vogliamo piacergli, dobbiamo spogliare e ridurre il nostro cuore alla stessa nudità che Egli mostrava nel suo corpo, spogliandolo di ogni sorta di affetti ed esigenze, non desiderando e non amando altro che Lui”. Ci sembra ben evidente che per affetti ed esigenze si intendono tutte quelle inclinazioni che ci allontanano da Dio.

Domani celebreremo la Solennità di Tutti i Santi e cioè di tutti quei fratelli e quelle sorelle cha hanno preso sul serio questa spoliazione; sabato commemoreremo tutti i fedeli defunti ricordando in modo particolare tutte quelle persone che abbiamo amato e ci hanno preceduto nell’incontro con il Signore; pregheremo per loro e loro, certamente, pregheranno per tutti noi.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno, che ci doni la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l’abbondanza della tua misericordia. Amen

 

A tutti il nostro augurio di vivere sempre di più in santità. Buona giornata,

PG&PGR

N.B. Ci ritroveremo lunedì 4 novembre. A presto.