8 Ottobre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

la terza Esortazione, che iniziamo oggi, è solo un frammento e si riferisce alla primo Domenica di Quaresima dell’anno 1614. P. Balboni annota che essa, come le tre che seguiranno, hanno un tono particolarmente familiare e fanno pensare ad un uditorio molto ristretto e risalente ai primi anni della Visitazione. Allora, come oggi, nella prima Domenica di Quaresima il Vangelo che la Liturgia propone è quello delle tentazioni di Gesù nel deserto; tentazioni alle quali Egli ha voluto sottoporsi “per dimostrare come dobbiamo comportarci in ogni sorta di tentazione e come dobbiamo opporvi resistenza”. La tentazione, crediamo che tutti ne siano convinti, consiste nell’intervento diabolico sulla nostra volontà che viene sollecitata, con l’inganno, alla disobbedienza alla legge di Dio e con astuzia è tale da far sempre leva lì dove siamo più vulnerabili. Anche con Gesù il tentatore agì allo stesso modo. Il narrato evangelico ci dice che Egli, dopo aver digiunato per quaranta giorni, ebbe fame (Cfr. Mt 4,1-11; Lc 4, 1,1-13). E proprio in quel momento il tentatore sferrò il primo colpo: Se sei il Figlio di Dio, cambia queste pietre in pane e mangiane. E’ tipico questo modo di agire del demonio nei confronti dell’uomo, anche se quell’uomo è Gesù di Nazaret e ci attacca proprio nei momenti in cui, per qualche motivo, siamo più fragili, deboli e indifesi. Beh, con Gesù gli è andata male…Ma con noi? Continua Francesco: “Dobbiamo sapere che il diavolo prova spesso con questa tentazione le anime più pie, più raccolte e più dedite al servizio di Dio (due esempi fra tanti: le tentazioni nei confronti di sant’Antonio abate nel deserto, e quella verso san Martino di Tour sul letto di morte, ndr.), sono quelle che egli insegue in modo particolare, perché sa che ne avrà un onore più grande, ben inteso onore infernale, per la conquista di una di quelle anime, anziché di molte altre meno pie; e fa questo anche per l’odio eterno che nutre verso Dio”. Gli inganni, per distoglierci dall’amore di Dio possono presentarsi in tante forme e una di quelle preferite è il far sì che si rimandi al domani il bene che si può fare oggi…ma quel domani non arriverà mai. E un’altra, lo abbiamo detto tante volte è quella di far crede che lui non esista.

Padre buono, tu mai ci abbandoni nelle tentazioni: il Tuo Figlio Gesù ce lo ha insegnato con la sua Parola e, soprattutto, con la sua vita. Rendici sempre attenti a questa Parola per essere suoi imitatori. Amen

Pregando, oggi, con le parole del Padre Nostro, ripensiamo a ciò che abbiamo letto. Buona giornata,

PG&PGR