17 Settembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

scusateci (il caldo fa brutti scherzi!), ma ieri abbiamo dimenticato di sottolineare che ogni Esortazione, vista la loro ampiezza, verrà suddivisa in diversi incontri. E allora, cominciamo con l’immaginarci seduti, insieme alle prime Visitandine, nella sala comune del primo monastero della Visitazione che sorgeva sulla riva destra del Thiou, emissario del lago di Annecy. Una curiosità: quel fiume che attraversa la città è lungo solo tre chilometri e mezzo ed è il più corto di tutta la Francia e la chiesa dell’antico monastero, oggi è intitolata a San Francesco di Sales pur essendo meglio conosciuta come “chiesa degli italiani” e per diversi anni ha ospitato le tombe di Francesco di Sales e Giovanna de Chantal.

Ma torniamo in quella saletta: è la vigilia del Natale del 1613. Francesco prende la parola dicendo: “La santa Chiesa ha l’abitudine di prepararci alle grandi solennità fin dalla vigilia, per metterci nella posizione di comprendere i grandi benefici di cui ci ha colmato Dio in tali occasioni. Nella Chiesa dei primi tempi, i cristiani che in qualche modo volevano mostrare riconoscenza a Nostro Signore per il sangue che aveva versato sulla croce, mettevano un grande impegno nell’impiegare bene il tempo delle feste e dar loro la maggior solennità possibile; a tal fine non c’era quasi nessuna festa che non aveva la sua vigilia, nella quale iniziavano i preparativi per la solennità. Questa usanza – ci fa notare il de Sales – era presente non soltanto nella Chiesa, ma anche nell’antica Legge, in cui il giorno del sabato era sempre preceduto da molti preparativi effettuati il giorno prima”. Scusateci, rileggendo questo primo brano ci è venuto da sorridere, ma un sorriso triste e amaro pensando ai nostri giorni e al modo col quale, anche coloro che si dicono cristiani, si preparano alle grandi solennità. Per carità, non vogliamo cadere nella solita “lamentela”, ma neanche possiamo far finta di nulla rendendoci sempre più conto di come ci si prepara a vivere la Pasqua o il Natale: a tutto si pensa meno che al mistero racchiuso in queste ricorrenze.

Preghiamo

Signore, aiutaci a riscoprire il vero senso del nostro essere cristiani e non permettere che l’affanno per le cose effimere ci faccia mettere in secondo piano il mistero profondo del Tuo amore per noi. Amen

Ed oggi, tra le tante preoccupazioni e occupazioni, ricaviamoci qualche momento per pensare al buon Dio.

Buona giornata,

PG&PGR

P.S. Auguri a tutti i Roberto e Roberte che oggi festeggiano il loro onomastico.