Carissimi,
eccoci giunti al ventesimo capitolo che ha questo titolo: “Il divino amore impiega tutte le passioni e gli affetti dell’anima e li riduce alla propria obbedienza”. Francesco inizia subito con una affermazione seguita da una similitudine (che novità!): “L’amore è la vita del nostro cuore; e come il contrappeso imprime movimento a tutti gli ingranaggi dell’orologio, così l’amore imprime all’anima tutti i movimenti che ha”.
Certo, gli orologi moderni sono mossi da impulsi elettrici e la manualità è stata sostituita dall’elettronica, ma l’amore ed il cuore non temono l’invecchiamento e la tecnologia. Ancora oggi, infatti, “i nostri affetti seguono il nostro cuore, e secondo quello che desideriamo, ci dilettiamo, speriamo e disperiamo, temiamo, ci facciamo coraggio, odiamo, fuggiamo, ci rattristiamo, ci adiriamo, ci sentiamo trionfanti”. Non bisogna però dimenticare che il cuore è anche “ingannatore” (Cfr. Ger 17,9-10) se rinuncia ad affidarsi all’amore di Dio e segue quello che l’Autore definisce “amore vile”. In modo particolare si riferisce al cuore di coloro che sono schiavi degli istinti sessuali e per i quali tutta la vita ruota attorno ad essi. Probabilmente la società del 17° secolo, in questo, non era poi tanto diversa dalla nostra impregnata com’è da continui “assalti” cinematografici, allusioni, anche negli stacchi pubblicitari, per non parlare dei seguitissimi “reality” che hanno un unico comune oggetto: il sesso. A queste deviazioni del vero amore, Francesco aggiunge quelle derivanti e dipendenti dal dio denaro o, come lui dice, dalle ricchezze e le ambizioni; molti, dice “si rendono schiavi di ciò che amano e non hanno più cuore nel loro petto, né anima nel loro cuore, né affetto nella loro anima che per quello”. Dobbiamo constatare che anche in questo il mondo moderno è simile, se non peggiore, a quello di quattro secoli fa: la corsa al guadagno facile spesso derivante da attività illecite, l’arrivismo, la sopraffazione, l’incuria verso i più deboli, ecc. sono all’ordine del giorno. Ma cosa, allora, deve cambiare nel cuore dell’uomo? La ricetta che il Salesio ci offre è chiara: “Quando l’amore divino regna nei nostri cuori, sottomette, come un re, tutti gli altri amori della volontà, e, di conseguenza, tutti i suoi affetti, che, per loro natura, seguono gli amori” domando l’amore sensuale e tutte le altre passioni. Solo lasciando spazio all’amore che ha origine in Dio tutti i nostri legittimi desideri saranno appagati e quelli molto meno legittimi, messi a tacere.
Alla Beata Vergine Maria Ausiliatrice, della quale oggi ricorre la memoria, affidiamo la nostra preghiera
Signore Dio nostro, tu hai costituito la Vergine Maria madre e aiuto dei cristiani; per sua intercessione concedi alla Chiesa la forza del tuo Spirito per superare con sapienza e amore tutte le prove e partecipare fin d’ora alla vittoria di Cristo, tuo Figlio. Amen
Oggi, con insistenza, chiediamo a Colei che è “l’Aiuto dei cristiani”, l’assistenza per fare sempre più spazio, nel nostro cuore, a vero amore, quello di Dio. Buona giornata,
PG&PGR