Carissimi,
crediamo che tutti noi abbiamo avuto l’occasione di osservare come i fiori perdano il loro splendore nel buio della notte; ma al mattino, dice Francesco di Sales “quando il sole rende visibili e piacevoli quegli stessi fiori, non li presenta tutti uguali per bellezza e grazia, ma la sua luminosità, diffusa ugualmente su tutti, li rende luminosi e splendenti in modo diverso secondo che accolgano più o meno gli effetti del suo splendore”.
Ma cosa c’entra questa nota di floricultura con il discorso che stiamo facendo? C’entra, c’entra… Ma continuiamo a seguire il pensiero dell’Autore: la luce del sole, per quanto sia uguale su ogni fiore, non renderà mai una violetta uguale ad una rosa o una margherita come un giglio. Tuttavia, prosegue: “se la luce del sole fosse molto più forte sulla violetta e molto attenuata dalla nebbia sulla rosa, senza dubbio, in tal caso, renderebbe più gradevole agli occhi la violetta della rosa”. Egli usa questa similitudine floreale per introdurci a quel che segue: “Se con uguale carità uno soffre la morte per martirio e l’altro la fame del digiuno, chi non vede che il valore di questo digiuno non sarà per questo pari a quello del martirio?” E’ senza dubbio la stessa carità che opera in chi digiuna e in chi offre la propria vita, ma è evidente che il valore del sacrificio è diverso. Comunque quella stessa carità arricchirà tanto il martire quanto il penitente perché “ha la proprietà di rendere migliori le perfezioni che incontra…è cosa certa tuttavia che, se la dilezione è ardente, forte ed eccellente in un cuore, arricchirà e perfezionerà maggiormente tutte le azioni delle virtù che ne deriveranno”. Ma può accadere anche che “una piccola virtù abbia più valore in un’anima dove regna intensamente l’amore sacro di quanto abbia il martirio stesso in un’anima in cui l’amore è languido, debole e pigro”. In effetti non tutti i martiri hanno affrontato la morte con lo stesso coraggio… Ma possiamo biasimarli? Pensiamo proprio di no soprattutto se ci chiediamo: noi, come ci saremmo comportati?
Per oggi preferiamo fermarci qui per riflettere maggiormente sulle nostre piccole virtù e con quanto amore, effettivamente le viviamo.
Preghiamo
O Padre, che con il dono del tuo amore ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove, per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno. Amen
Non scoraggiamoci di fronte alle grandi imprese di tanti santi pensando: non ce la farò mai; il Signore dà i suoi doni tenendo presenti le nostre effettive possibilità di accoglierli e viverli. Buona giornata,
PG&PGR