15 Marzo 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

guardando un fiume che scorre è difficile non pensare alla sua sorgente e parlando della carità, dell’amore del prossimo, non si può non pensare che questo è originato dall’amore divino. Dopo il discorso di ieri, per la verità un po’ complicato, nella seconda parte del quinto capitolo, il de Sales ci offre questo esempio: un grande generale, dopo aver vinto una importante battaglia, riceverà, con giusto motivo, una medaglia d’ro al valor militare per il modo in cui ha organizzato le sue truppe ed aver guidato personalmente l’assalto finale contro il nemico. Forse, ai suoi reggimenti se ne saranno aggiunti altri alleati, ma la vittoria sarà sempre attribuita a quel comandante in capo che, saggiamente, non dimenticherà di menzionare le truppe di assalto dell’avanguardia, quelle della retroguardia, i servizi ausiliari e anche i singoli combattenti che si sono distinti nella lotta. Sembrerebbe quasi che Francesco abbia fatto il militare! No, questo è solo frutto della sua immaginazione per dire che “tra tutte le virtù la gloria della nostra salvezza e della nostra vittoria sull’inferno viene attribuita all’amore divino, che, come principe e generale di tutto l’esercito delle virtù, compie tutte le imprese, con cui otteniamo il trionfo: poiché l’amor sacro ha gli atti suoi propri, nascenti e producenti da lui stesso, con i quali compie mirabili prodezze contro i nostri nemici; inoltre dispone, comanda e ordina gli atti delle altre virtù, che per questo motivo si dicono atti comandati od ordinati dall’amore. Se infine alcune virtù agiscono senza suo comando, esso non ha difficoltà a riconoscerne per sue le opere, purché servano alla sua intenzione, che è l’onore di Dio”. Agli “ordini del generale Carità” (l’amore divino), le sue truppe (tutte le altre virtù), hanno fatto la loro parte. I vari santi, sospinti dall’amore divino, hanno operato in diversi campi e in diversi modi e quindi il Nostro ci invita a non tralasciare di tenere in considerazione le virtù che scaturiscono dalla carità. Pensando ai santi ci vengono in mente gli apostoli, i martiri, i confessori della fede, gli operatori di misericordia, i vari fondatori di Ordini, ecc.  Dice il Salesio: “Diciamo infatti che la fede ha salvato gli uni, l’elemosina gli altri, e la temperanza, l’orazione, l’umiltà, la speranza, la castità altri ancora, perché gli atti di tali virtù rifulsero in quei santi”. Ma tutte le sante opere, non lo dimentichiamo, hanno una stessa origine nell’amore di Dio e nella carità. Quando san Paolo afferma che la carità è benigna, paziente, crede e opera tutto, sopporta tutto (Cfr.1Co 3,4), cos’altro vuol dire, si chiede Francesco, “se non che la carità ordina e comanda alla pazienza di pazientare, alla speranza di sperare, alla fede di credere”? L’amore è l’anima e la vita di tutte le virtù e senza di essa le altre non porterebbero i frutti che devono portare. Il capitolo termina con questa bella affermazione: l’unico modo per essere veramente uomo (o donna), è farsi servo/a di Dio.

Preghiamo

Padre santo, che nei tuoi sacramenti hai posto il rimedio alla nostra debolezza, fa’ che accogliamo con gioia i frutti della redenzione e li manifestiamo nel rinnovamento della vita. Amen

Beh, dopo la bella crociera di ieri, cosa ne dite di arruolarci tutti nelle truppe del “generale Carità”? Buona giornata,

PG&PGR