24 Febbraio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

anche nel Nuovo Testamento troviamo un esempio di zelo esagerato che potrebbe far compiere, o quanto meno, desiderare gesti sconsiderati. Forse, volendo imitare Elia che chiese e ottenne dal Signore di far scendere un fuoco dal cielo che divorò coloro che lo volevano catturare (Cfr. 2Re 1,10-12), i due discepoli e “focosi fratelli” Giacomo e Giovanni, vorrebbero far scendere dal cielo un fuoco per incenerire quei samaritani che  non vollero accogliere Gesù; e dal Maestro si prendono una bella lavata di testa (Cfr. Lc 9,52-56). Commenta Francesco di Sales: “San Giovanni e san Giacomo, che volevano imitare Elia…furono ripresi da Nostro Signore, che fece loro capire che il suo spirito e il suo zelo erano dolci, buoni e amabili e si servivano dell’indignazione e del corruccio solo raramente, quando non rimaneva altra speranza per ottenere un risultato”. L’ostinazione dei Farisei, della classe sacerdotale e dei dottori della Legge hanno spinto più volte il Signore ad usare, nei loro confronti, termini come “razza di vipere, sepolcri imbiancati, ipocriti” e solo una volta Egli è passato alle vie di fatto cacciando a frustate i venditori di animali e i cambiavalute che avevano fatto del Tempio “una spelonca di ladri” (Cfr. Mc 11,17). E noi quante volte siamo tentati di lasciarci andare a comportamenti non proprio edificanti nei confronti dei nostri “avversari”…? Proseguendo nella sua esposizione, Francesco cita la “Biblioteca santa” di Sisto Senese che narra un episodio della vita di san Tommaso d’Aquino al quale alcuni monaci avevano chiesto di fare, ad imitazione di san Bernardo, una esposizione del Cantico dei Cantici. Tommaso rispose: «Miei cari Padri, datemi lo spirito di san Bernardo ed io interpreterò quel Cantico come san Bernardo». E l’Autore commenta: “Così se a noi, poveri cristiani, miserabili, imperfetti e meschini, si viene a dire: Valetevi del vostro zelo dell’ira e del risentimento, come Finees, Elia, Matatia, san Pietro e san Paolo, dobbiamo rispondere: Dateci lo spirito di perfezione e di puro zelo assieme al lume interiore di quei grandi santi, e ci accenderemo di collera come loro. Non è da tutti il sapersi risentire, quando e come è necessario”. Certamente noi tutti vorremmo avere lo spirito di sopportazione adatto per saperci comportare al meglio nelle situazioni difficili della vita, soprattutto quando abbiamo a che fare con personaggi che, in modo prepotente, pensano che il mondo giri soltanto per loro. Per oggi ci fermiamo qui e riprenderemo il discorso lunedì.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna

Padre di eterna misericordia, converti a te i nostri cuori, perché nella ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode. Amen

Oggi chiediamo al Signore un maggior spirito di sopportazione e discernimento guardando, prima di agire, nel profondo del nostro cuore. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR