Carissimi,
per il secondo punto della sua esposizione il Salesio parte da un brano di san Paolo che scrivendo alla comunità di Corinto dice: “Io provo per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi ad un unico sposo per presentarvi quale vergine casta a Cristo” (2Co 11,2), e afferma: “Lo zelo ci rende ardentemente gelosi della purezza delle anime che sono spose di Cristo”.
Lo zelo del pastore vero protegge le sue pecore e non permette che esse vengano rapite e disperse dal nemico (Cfr. Gv 10,12). Papa Francesco, come del resto i suoi predecessori, sollecita continuamente i vescovi, i preti, i religiosi, i laici che hanno qualche ministero o responsabilità, ad impegnarsi, sempre maggiormente, nella cura del “gregge”. Credo che tutti noi, che ci sentiamo sulle spalle questo ministero, a volte non facile, dobbiamo dirgli: Grazie! Il Salesio, riprendendo a parlare di Eleazaro (ricordate?) dice che “sarebbe stato punto da estrema gelosia, se avesse visto la casta e bella Rebecca, che stava scortando per essere sposa del figlio del suo padrone, in pericolo di essere violata”. Se rileggiamo gli “interventi” dei profeti a partire da Mosè fino a Malachia, ultimo libro dell’Antico Testamento, e in modo particolare tutto il Nuovo Testamento, ci rendiamo conto dello zelo “geloso” di Gesù per i suoi discepoli e di questi verso i loro seguaci. Leggendo quegli scritti ci si rende conto dell’amore che essi avevano per le loro comunità e per tutti coloro che rispondevano alla chiamata di Dio; si potrebbe dire che il loro zelo, passando per la gelosia, li faceva ardere d’amore (Cfr. 1Co15,31). A questo punto l’Autore passa a fare una simpatica considerazione prendendo spunto dalle parole dello stesso Salvatore: «Gerusalemme, Gerusalemme che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali…»(Mt 23,37). E commenta, dicendo: “La gallina non è altro che una gallina, ossia un animale senza coraggio e senza generosità di sorta, finché non è madre; ma, diventata madre, ha un cuore di leone, sempre a testa alta, sempre con occhi guardinghi, sempre girando lo sguardo in ogni parte ad ogni piccolo segno di pericolo per i suoi pulcini: non c’è nemico agli occhi del quale non si avventerebbe per difendere la sua cara prole, della quale ha una continua sollecitudine, che la fa andare sempre chiocciando e mandando voci lamentose. E se le muore un pulcino, quali lamenti! quale collera! E’ la gelosia dei padri e delle madri per i loro figli, dei pastori per le loro pecorelle, dei fratelli per i loro fratelli”. I bravi genitori, che si sentono strumenti nelle mani di Dio per guidare i propri figli sulla via del bene e della fede, li sanno anche proteggere da tutto ciò che il mondo, che fa volentieri a meno di Dio, mette davanti agli occhi dei più giovani.
Preghiamo
Signore, illumina tutti coloro che si impegnano nell’educazione dei più giovani; infondi in loro un maggior coraggio e una più forte coerenza perché siano sempre testimoni credibili del Tuo Amore. Amen
Ognuno di noi ha ricevuto da Dio una missione: affrontiamola, oggi, con maggiore fiducia in Lui. Buona giornata,
PG&PGR