31 Gennaio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi celebriamo la memoria di san Giovanni Bosco e ci uniamo ai nostri “cugini” salesiani nel chiedere l’intercessione di questo santo che ha saputo dedicare tutta la sua vita ai giovani affrontando tante difficoltà, soprattutto da parte dei “potenti”. Ma Dio era dalla sua parte! Diamo ora “l’assalto” al capitolo nove che “conferma, con un esempio significativo, ciò che stato detto” e Francesco lo inizia sintetizzando i capitoli 29 e parte del 30 del libro della Genesi riprendendo a parlare del grande amore di Giacobbe per Rachele. Il giovane figlio di Isacco, dal momento in cui l’aveva incontrata vicino al pozzo “non cessò più di morire d’amore per lei”. Certamente ricorderete che, pur di averla in moglie da Labano, padre della ragazza e suo parente, aveva accettato di mettersi al suo servizio per sette anni. Ma cade nel tranello del parente (un vecchio adagio dice che i parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più fanno male…Ma grazie a Dio non sempre è così!). Ma non divaghiamo! Infatti Labano, con un inganno, gli fa prendere in moglie la sua prima figlia, Lia, a quanto pare al quanto bruttina. Ma Giacobbe “innamorato perso” di Rachele, pur di avere in moglie anche la sua amata (la poligamia all’epoca era un fatto normale, ndr), accettò di rimanere al servizio di Labano per altri sette anni “tanto era costante, leale, coraggioso nel suo amore. Quando poi l’ebbe ottenuta, dimenticò tutti gli altri affetti, anche quello di Lia sua prima consorte, donna di grandi meriti, degna di essere amata, tanto che perfino Dio ebbe compassione del disprezzo che le portava”. Rachele, però, non riusciva ad avere figli mentre Lia ne aveva già avuti quattro. Il primo di questi, Ruben, aveva raccolto nei campi un mazzo di mandragora (o mandragola) per farne dono alla madre. Questa pianta, secondo le credenze del tempo, arrivate fino al medioevo, aveva il potere di stimolare la fertilità nelle donne. Rachele, desiderosa di dare un figlio a Giacobbe, fece questa proposta a Lia: “Dammi le mandragore e in contraccambio il mio sposo dorma con te questa notte. La condizione fu accettata. A sera, quando Giacobbe tornò dai campi, Lia gli corse incontro, impaziente di godere il vantaggio di quel cambio: Finalmente, esclamò, questa sera, o mio caro signore ed amico, sarai tutto per me. Ho potuto guadagnarmi questa fortuna con le mandragore del mio figlio; e gli raccontò del patto fatto con la sorella. Ma Giacobbe, stupito dinanzi alla volubilità di Rachele, che per tanto poco aveva rinunziato alla dolcezza ed all’onore della sua compagnia, non poté rispondere”. Nonostante la pianta “miracolosa” il primo figlio di Rachele, Giuseppe, nacque solo dopo diversi anni. A questo punto il Salesio pone questa domanda al suo ipotetico interlocutore:“Dimmi la verità, Teotimo, non sembra anche a te una leggerezza imperdonabile di Rachele il preferire un pugno di frutta ai casti amori di un amabile sposo? Fosse stato per un regno, ma per un misero pugno di mandragore! O Teotimo, che te ne pare?” E a noi, cosa ce ne pare? A domani.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna:

O Dio, che in san Giovanni Bosco hai dato alla tua Chiesa un padre e un maestro dei giovani, suscita anche in noi la stessa fiamma di carità a servizio della tua gloria per la salvezza dei fratelli. Amen

Ed oggi cerchiamo di non fare come Rachele e accontentiamoci di quello che il Signore ci concede. Buona giornata,

PG&PGR