Carissimi,
il quinto capitolo si presenta con questo titolo: “Degli altri due gradi di maggiore perfezione nei quali possiamo amare Dio sopra ogni cosa”. Il primo di questi due gradi è quello che nel Cantico dei Cantici si riferisce alle sessanta regine. Certo che il povero Salomone doveva avere una bella memoria per ricordare tutti i loro nomi! Ma non divaghiamo e andiamo al testo: “Ci sono poi altre anime che non amano né cose inutili né in modo sbagliato, ma amano solo quello che Dio vuole e come Dio vuole: anime fortunate, perché amano Dio e i loro amici in Dio e i loro nemici per Dio; amano molte cose insieme con Dio, ma neppure una se non in Dio e per Dio; amano Dio, non solo sopra tutte le cose, ma in tutte le cose, e tutte le cose in Dio”. Seguendo tale ragionamento possiamo dire che l’amore di Dio, oltre ad essere il fine ultimo di ogni amore ed esserne l’origine, diventa anche una sorta di filtro attraverso il quale si isolano tutte le impurità e le …illusioni di perfezione. Riprendendo il vangelo di san Luca il de Sales osserva: “Nostro Signore invitò a seguirlo un giovane che lo amava veramente molto, ma che amava anche molto suo padre e perciò voleva ritornare da lui; e nostro Signore gli rimproverò questo amore eccessivo, eccitandolo ad un amore più puro, con il quale non solamente amasse il Signore più di suo padre, ma amasse suo padre unicamente per il Signore: Lascia ai morti la cura di seppellire i loro morti; tu intanto, che hai trovato la via, va’ e annunzia il regno di Dio” (Cfr. Lc 9,57-60). In fondo quel giovane, poveretto, non aveva chiesto nulla che si opponesse all’amore di Dio, anzi! Ma la risposta del Maestro, che deve essere ben compresa, sta a sottolineare l’urgenza dell’annuncio del Regno che è superiore a qualsiasi altra cosa: Gesù stesso, attardandosi nell’andare al capezzale dell’amico Lazzaro morente, e trovandolo poi già morto da quattro giorni, ha ritardato il suo intervento miracoloso per sollecitare la fede dei discepoli. Ma esiste un grado superiore a quello delle “regine” riservato a quella che nel Cantico viene detta perfetta, rarissima, pura colomba ed è l’unica di cui viene menzionato il nome: Sulamita. Ecco come la descrive il testo: “Infine sopra tutte queste anime ve n’è una assolutamente unica, che è la regina delle regine, la più amante, la più amabile e la più amata di tutte le amiche del divino sposo, la quale non solo ama Dio sopra tutte le cose e in tutte le cose, ma non ama che Dio in tutte le cose, cosicché non ama molte cose, ma una sola cosa, che è Dio; e poiché essa ama solo Dio in tutto quello che ama, lo ama ugualmente in tutto, secondo che esige il suo beneplacito, fuori di tutte le cose e senza tutte le cose”. A chi vorrà riferirsi il de Sales? Pensiamoci un po’, proviamo a dare una risposta e nei prossimi giorni la verificheremo insieme a lui.
Preghiamo
Signore Gesù, chi mai potrà raggiungere la perfezione nell’amore del Padre? Tu ci hai indicato la strada dicendo che sei l’unica via, l’unica verità, l’unica vita. Insegnaci a non perdere la via, a non rinunciare alla verità per giungere alla vita vera. Amen
Ed oggi, il nostro amore verso Dio sia “più di ieri e meno di domani”… Buona giornata,
PG&PGR