Carissimi,
il secondo capitolo del decimo libro del TAD ha questo titolo: “Il divino comandamento dell’amore tende al cielo e tuttavia viene concesso ai fedeli di questo mondo” in quanto costituisce, per noi, una sorta di “prontuario” con un unico articolo. Il de Sales, facendo riferimento a ciò che san Paolo dice nella prima lettera ad discepolo Timoteo (1,9), afferma che “se nessuna legge viene imposta al giusto, perché, prevenendo la legge…egli compie la volontà di Dio per l’istinto della carità che regna nella sua anima”,
a maggior ragione dobbiamo stimare i beati del paradiso che, non avendo più alcun obbligo terreno, seguono solo “l’assoluta necessità dei loro spiriti, di amare eternamente la santissima Divinità”. Perciò, prosegue dicendo che “in cielo ameremo Dio non legati o costretti dalla legge…e la forza del comandamento cesserà per far posto alla forza della contentezza che sarà il frutto e il vertice dell’osservanza del comandamento”. Il comandamento dell’amore, che è il fondamento di tutti i comandamenti, è la legge che il Signore Gesù ci ha lasciato: osservandolo, dalla Gerusalemme militante, cioè coloro che appartengono alla Chiesa su questa terra, potremo meritare “la pienezza e la gioia della Gerusalemme trionfante”, cioè quella alla quale appartengono i beati in paradiso. Lassù, prosegue il testo, “avremo un cuore completamente libero da passioni, un’anima totalmente purificata dalla distrazione, uno spirito immune da contraddizioni ed energie esenti da riluttanze”. Certamente, conclude il Salesio, non possiamo pretendere di raggiungere questa perfezione durante il nostro pellegrinaggio terreno in quanto la nostra fragilità umana non ce lo permette in modo perfetto, ma per ora “è sufficiente che amiamo con tutto il cuore e con tutte le forze che abbiamo”. Comportiamoci, dunque, come bambini che imparano a camminare tra cadute più o meno importanti; ma durante questa “infanzia” non dobbiamo tralasciare di fare tutto quanto dipende da noi secondo i comandamenti che ci sono stati donati. Abbiamo ancora tanta strada da fare e tanto da imparare…Tranquilli, però, Dio, come farebbe un bravo papà, si siede e ci aspetta.
Preghiamo
O Dio, Padre di misericordia e di bontà, ci presentiamo a te con tutte le nostre imperfezioni e debolezze: aiutaci a superarle imparando ad amarti con tutto il nostro cuore e le nostre forze. Amen
Ed oggi, come scolaretti, ancora una volta mettiamoci alla scuola del Signore Gesù. Buona giornata,
PG&PGR