16 Dicembre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

ecco dunque dove ci conduce l’immaginazione di Francesco di Sales; armatevi di pazienza perché vogliamo riportarvelo testualmente…non ve ne pentirete: “Se al dolce Bambino Gesù, mentre era portato in braccio dalla sua madre, si fosse chiesto dove andasse, non avrebbe egli avuto ragione di rispondere: «Non vado io, va mia madre per me».

E a chi gli avesse domandato: «Però non vai forse con tua madre?» Non avrebbe avuto ragione di dire: «No, io non vado affatto, o se vado dove mia madre mi porta, non ci vado con lei né con i miei passi, ma con i passi di mia madre, per mezzo di lei e in lei». E a chi avesse replicato: «O carissimo divin bambino, almeno vuoi essere portato dalla tua dolce madre?» — «No, affatto, avrebbe potuto dire, non voglio niente di tutto questo; ma, come la mia ottima madre cammina per me, così vuole per me: io lascio a lei ugualmente il pensiero di andare e di voler andare per me, dove le sembrerà bene; e come io non cammino che con i suoi passi, così non voglio che mediante il suo volere, e, standole in braccio, non bado né a volere né a non volere, ma lascio a mia madre ogni altro pensiero, fuorché quello di stare sul suo seno, di succhiare le sue sacre mammelle e di tenermi ben stretto al suo collo amabilissimo per baciarla amorosamente con i baci della mia bocca. E devi sapere che, finché sono tra le delizie di queste sante carezze, che sorpassano ogni soavità, mi sembra che mia madre sia come un albero di vita e io in lei come il suo frutto: che io sia il suo cuore nel suo petto o la sua anima nel suo cuore. Perciò come il suo camminare basta per lei e per me senza che io mi preoccupi di fare alcun passo, così la sua volontà basta per lei e per me, senza che io faccia alcun atto della mia volontà per quel che riguarda l’andare o il venire. Non mi interesso se ella vada in fretta o adagio, né se da una parte o dall’altra, né domando dove voglia andare, contentandomi di stare sempre, comunque sia, fra le sue braccia, vicino al suo seno, al quale io mi pasco come fra i gigli». Certo che ne aveva di fantasia quest’uomo! Figlio della Teologia del suo tempo afferma che il Salvatore ha avuto l’uso di ragione fin dal concepimento e il suo Precursore, Giovanni Battista dal momento dell’incontro tra Maria ed Elisabetta, e dice che “benché entrambi, in quel momento e nel periodo dell’infanzia, godessero della propria libertà per volere o non volere, tuttavia, in ciò che riguarda la condotta esteriore, lasciarono alle loro madri la cura di fare e volere per essi ciò che era necessario”. La Teologia odierna ragiona in altri termini: la coscienza della loro missione, tanto Gesù quanto il Battista, l’hanno acquisita crescendo. Per quanto riguarda noi, continua il de Sales concludendo questo capitolo, pieghiamoci e conformiamoci al beneplacito di Dio, lasciamo fare a Lui, come suggerisce l’apostolo Pietro (1Pt5,7) “gettando in lui tutta la nostra sollecitudine in quanto Egli ha cura di noi”. Di tutto questo possiamo solo essere grati alla bontà di Dio, un Dio grande, Onnipotente, ma geloso dei suoi figli.

Oggi inizia la novena in preparazione alla solennità del Natale; preghiamo con le parole che la liturgia ci suggerisce:

Sorga in noi, Dio onnipotente, lo splendore della tua gloria, Cristo tuo unico Figlio; la sua venuta vinca le tenebre del male e ci riveli al mondo come figli della luce. Amen

Ed oggi, in modo particolare, preghiamo il Padre perché guidi i nostri passi incontro al Figlio che viene a salvarci prendendo la nostra natura umana. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR