Carissimi,
qualche volta, dice il Salesio, può capitare che non si trovi alcuna consolazione “nell’esercizio dell’amore sacro” perché non riusciamo a sentirne i benefici: “Siamo oppressi da mille timori, turbati dal grande frastuono che il nemico crea intorno al nostro cuore, insinuando che forse non siamo minimamente accetti al nostro Maestro e che il nostro amore è inutile, o persino falso e vuoto, visto che non produce consolazione”.
Da quello che abbiamo appena letto, si evince che la tentazione è sempre in agguato e il maligno, da buon stratega, ci attacca lì dove siamo più fragili. Continua: “Ma ciò che in tale circostanza accresce il male, è che lo spirito o suprema punta della ragione non può darci nessun conforto; poiché questa povera parte superiore della ragione, circondata da ogni parte dalle suggestioni del nemico, è tutta allarmata e impegnatissima a guardarsi dalla sorpresa di qualche consenso al male, cosicché non può fare alcuna sortita per liberare la parte inferiore dello spirito”. La parte “inferiore” del nostro spirito, quella che più risente della nostra vulnerabilità umana, quando la tentazione è forte, non riesce a trovare aiuto nella parte superiore, quella più spirituale. Quante volte, di fronte alla tentazione dello scoraggiamento delle prove della vita, non riusciamo a ritrovare la forza come vorremmo e la speranza si affievolisce. Certo, rimane la fede che ci suggerisce, anzi “ci assicura che tale turbamento avrà fine e che un giorno, ritroveremo la serenità; ma l’intensità del frastuono e delle grida che il nemico lancia nel resto dell’anima, nella ragione inferiore, impedisce quasi che i consigli e i richiami della fede siano intesi, e nell’immaginazione rimane soltanto questo triste presagio: «Povero me, non sarò mai contento». E’ il frutto dell’aridità spirituale di cui, Francesco, ci ha già parlato nella Filotea a proposito del monaco Goffredo, seguace di san Bernardo; alla scuola di quel grande maestro di spiritualità quel povero monaco supererà le sue difficoltà ritrovando la serenità spirituale. Ma sono proprio questi i momenti nei quali bisogna dimostrare una fedeltà incrollabile nel Salvatore “come fecero la Madre gloriosa e san Giovanni nel giorno della passione”. Pensiamo a loro nei momenti di sconforto e di dolore guardando al Signore crocifisso che, dopo aver invocato il Padre, a Lui affida il suo spirito.
Nella memoria di sant’Ambrogio, uno dei grandi maestri di Francesco, preghiamo
O Dio, che nel vescovo sant’Ambrogio ci hai dato un insigne maestro della fede cattolica e un esempio di apostolica fortezza, suscita nella Chiesa uomini secondo il tuo cuore, che la guidino con coraggio e sapienza. Amen
Signore, aiutaci oggi e sempre ad affrontare con maggior fede i momenti di fragilità.
Buona giornata, buona solennità dell’Immacolata Concezione e buon fine settimana,
PG&PGR
N.B.
Domani e sabato ci fermiamo. A risentirci lunedì 11