Carissimi,
nell’undicesimo capitolo Francesco di Sales ci parla “Della perplessità del cuore che ama senza sapere di piacere al Diletto”. Questo fa sorgere in noi una domanda: si può essere perplessi nei confronti di Dio? Si può dubitare del suo amore per noi? Tutta la Storia della Salvezza è un canto d’amore di Dio per l’uomo, del Creatore per le creature. San Giovanni, nel suo Vangelo dice che Dio ha tanto amato il mondo da sacrificare il suo figlio Unigenito (Cfr. Gv 3,16). Forse dovremmo chiederci quanto questo “canto” dell’amore divino è ricambiato. Da Dio ci aspettiamo sempre tutto e, qualche volta, lo pretendiamo; se le cose non vanno come noi desideriamo… Dice il testo: “Finché, o mio Dio, vedo il tuo dolce volto che mostra di gradire il canto del mio amore, mi sento grandemente consolato. Vi può essere infatti piacere che eguagli la gioia di far piacere al proprio Dio? Ma quando ritrai da me gli occhi, e io non percepisco più il dolce favore con cui ti compiaci di ascoltare il mio canto, o Dio, quale grande pena prova l’anima mia!”. Proviamo ad immaginare un giovane che si innamora perdutamente di una ragazza facendo di tutto per piacerle, ma questa non lo degna neanche di uno sguardo. Che tristezza in quel giovane cuore che, comunque, non cessa di amarla. Così fa l’anima fedele verso Dio: non cessa di amarlo “fedelmente e di cantare senza interruzione l’inno della sua dilezione, per il piacere che vi trova, perché non ve ne trova alcuno, ma canta per il puro amore della tua volontà”. L’Autore ci pone due esempi che vi riportiamo integralmente: “Vidi un fanciullo ammalato mangiare coraggiosamente, anche se con incredibile disgusto, quanto la madre gli dava, per il solo desiderio che aveva di accontentarla; e pertanto mangiava senza provare nessun piacere nel cibo, ma non senza un altro piacere superiore e più nobile, quello di piacere alla madre e di vederla contenta. Un altro invece, pur non vedendo la madre, mangiava solo perché conosceva la sua volontà, e quindi prendeva tutto quello che da parte di lei gli veniva portato, anche se non provava alcun piacere: egli non aveva né il piacere di mangiare, né la soddisfazione di vedere il piacere della madre, ma mangiava unicamente e semplicemente per fare la sua volontà”. Anche se non possiamo vedere Dio, sappiamo che egli ci ama e che la sua volontà gioca sempre in nostro favore; basta saper attendere con pazienza e speranza. A proposito del giovane triste di prima: dopo qualche tempo, incontrandolo, la ragazza gli sorrise. Questo bastò e fu l’inizio di una meravigliosa storia d’amore.
Oggi la Chiesa ricorda san Nicola di Mira (per i paesi del nord Europa santa Klaus)
Padre santo, che nel Vescovo san Nicola hai dato alla tua Chiesa un maestro di fede, invitto nel difendere la verità dagli assalti dell’errore e un pastore buono instancabile nel donarsi a tutti, dona una fede salda e un amore aperto e generoso al tuo popolo che lo venera come protettore. Amen
Oggi apriamoci maggiormente alla fiducia in Dio sempre pronti a fare la sua volontà. Buona giornata,
PG&PGR