16 Novembre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

probabilmente tutti noi, durante le scuole medie inferiori, come si chiamavano allora, ci siamo cimentati, durante le lezioni di educazione artistica, a realizzare qualche piccola “scultura” con la creta o la plastilina: si ammorbidiva con acqua la creta o si manipolava a lungo la plastilina, si abbozzava la figura che si aveva in mente, si modellava e si rifiniva prima di metterla ad essiccare. Francesco di Sales dice che “il cuore indifferente è come un blocco di cera nelle mani di Dio, e riceve tutte le forme del beneplacito eterno; un cuore che non ha scelta, disposto ugualmente a tutto, senza nessun altro oggetto per la propria volontà che la volontà di Dio”. Evidentemente, però, il Signore non ci tratta come marionette! Ci lascia liberi, sempre, di esercitare la nostra volontà, il nostro libero arbitrio che ha il potere di opporsi alla sua volontà; Egli non si opporrà mai alle nostre libere scelte! Continua: “Esso (il cuore) non pone il proprio amore nelle cose che Dio vuole, ma nella volontà di Dio che le vuole”. Ma non è la stessa cosa, ci si potrebbe chiedere? Sembra di no in quanto l’accento va messo non sulle cose che, umanamente, potrebbero anche risultare spiacevoli, ma sulla volontà stessa di Dio che le vuole e che per il cristiano non dovrebbe mai essere sgradita. Ecco perché, spiega: “quando la volontà di Dio si trova in molte cose, sceglie a qualunque prezzo quella dov’è maggiore”. E a conferma di questo ci porta un esempio molto chiaro: il beneplacito di Dio si trova tanto nel matrimonio, quanto nella verginità, “ma siccome è maggiore nella verginità, il cuore indifferente la sceglie, anche se dovesse costargli la vita” e tante figure femminili come santa Cecilia, sant’Agata, santa Agnese, santa Tecla (quest’ultima non è storicamente comprovata, ndr), hanno preferito affrontare il martirio piuttosto che cedere alle lusinghe dei potenti che le volevano in sposa. A queste figure femminili se ne potrebbero aggiungere anche altre maschili in tempi molto più recenti. Avviandosi alla conclusione del capitolo, l’Autore afferma che “c’è la volontà di Dio nel servire il povero e il ricco, ma un po’ più nel servire il povero; il cuore indifferente sceglierà questo servizio. C’è la volontà di Dio nella modestia esercitata fra le consolazioni e nella pazienza praticata fra le tribolazioni: l’indifferente preferisce la seconda, perché in essa è più evidente la volontà di Dio”. Quando l’indifferenza prende possesso del cuore lo spinge a cercare sempre il luogo dove è maggiore. Il capitolo si conclude con una quanto meno strana ipotesi che solo il de Sales poteva immaginare e dice che “preferirebbe piuttosto l’inferno con la volontà di Dio che il paradiso senza la volontà di lui: anzi, preferirebbe al paradiso l’inferno, se sapesse esservi in questo un po’ più del beneplacito divino che in quello, cosicché se, per ipotesi assurda, sapesse che la sua dannazione fosse più gradita a Dio che la sua salvezza, rinunzierebbe alla salvezza e correrebbe alla dannazione”. Se domandassimo: Francé, ma nun te sei “allargato” ‘n po’ troppo? Risponderebbe: Certo, ma era una esagerazione voluta per farvi capire meglio.

Preghiamo

Signore, le tue vie sono veramente imperscrutabili. Aiutaci ad accettarle e seguirle con la fiducia che, come figli, abbiamo in un Padre che ci ama follemente. Amen

Proviamo, oggi, ad esagerare…ma solo nel fare il bene. Buona giornata,

PG&PGR