25 Ottobre 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

probabilmente molti si saranno chiesti dove, san Francesco di Sales, trovasse il tempo non solo di scrivere, ma anche di documentarsi riguardo ai molti riferimenti della vita di alcuni santi, molti dei quali sconosciuti ai più. Confessiamo che ce lo siamo chiesti più volte anche noi… Un giorno glielo chiederemo, ma, per il momento andiamo avanti con un’altra sezione del dodicesimo capitolo dove dice che “san Paolo, primo eremita, sant’Antonio (abate), santa Maria Egiziaca non senza una forte ispirazione si ritirarono in straordinaria solitudine, senza poter udir messa, comunicarsi e confessarsi, e senza poter avere — giovani com’erano — guida e assistenza alcuna”. Una amara considerazione: molti giovani dei nostri tempi, seppur impegnati nelle attività parrocchiali, talvolta, fanno a meno della messa domenicale o festiva e, soprattutto, per lunghi periodi, disertano il sacramento della Riconciliazione…Non ci sembra, però, che questo sia provocato da una “forte ispirazione”…! Ma andiamo avanti con gli altri esempi del Salesio: “san Simeone Stilita (IV-V sec.) fece una vita che nessuno al mondo, senza celeste impulso e ispirazione, avrebbe mai potuto né immaginare né intraprendere. Il vescovo san Giovanni, soprannominato il silenzioso (V-VI sec.), abbandonato l’episcopio ad insaputa di tutto il clero, andò a passare il resto dei suoi giorni in un monastero, senza che si potesse mai più avere notizia di lui”. Eppure il vescovo aveva l’obbligo di residenza nella sua Diocesi, norma che fu poi codificata dieci secoli dopo dal Concilio di Trento. Prosegue citando il santo vescovo Paolino di Nola (IV-V sec.) che, dopo aver venduto tutto i suoi averi, compresa la sua croce pettorale, per riscattare alcuni prigionieri, offre se stesso come schiavo al re dei Vandali, per far liberare il giovane figlio di una vedova. Di per sé, commenta Francesco, “non avrebbe potuto farlo secondo le leggi ordinarie poiché non apparteneva più a se stesso, ma alla Chiesa e ai suoi fedeli, in forza della consacrazione episcopale”. Aggiunge anche un riferimento a “quelle fanciulle e quelle donne che, perseguitate per la loro bellezza, sfigurarono il loro volto con cicatrici volontarie per conservare la castità sotto la protezione di una santa bruttezza, non facevano, almeno così mi sembra, una cosa proibita?”. Ci scusiamo ma, nonostante i nostri sforzi e ricerche, non siamo riuscire a trovare la fonte di questo fatto. Per la conclusione del capitolo, a domani.

Anche oggi una memoria facoltativa, quella del Beato Carlo Gnocchi

Preghiamo

O Dio onnipotente e misericordioso, che hai colmato di gioia il beato sacerdote Carlo Gnocchi nell’opera educativa dei giovani e nell’attenzione ai piccoli e ai poveri, per sua intercessione, dona anche a noi la forza di dedicarci a un generoso servizio dei più deboli. Amen

Forse anche oggi riusciremo a fare qualcosa per i più bisognosi; non tiriamoci indietro. Buona giornata,

PG&PGR