Carissimi,
nel giorno in cui ricordiamo i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, affrontiamo la seconda parte del quinto capitolo. A differenza di coloro che osservano i comandamenti di Dio solo per timore, dice il Salesio: “il cuore innamorato ama i comandamenti, e più riguardano cose difficili e più li considera dolci e gradevoli, perché in tal modo dà piacere maggiore al Diletto e gli rende un onore più grande”.
Certamente ognuno di noi si sarà trovato ad affrontare giornate “difficili”, piene di impegni anche gravosi e si sarà chiesto: “Ce la farò a fare tutto?” Il credente risponde a se stesso: “Sì, con l’aiuto di Dio”; così avviene e a fine giornata ringrazia il Signore per avergli dato la forza di fare tutto. Così è per l’osservanza dei comandamenti: più ci sembrano difficili da osservare e maggiore è l’aiuto di Dio. Commenta il Nostro: “Si dice che i muli e i cavalli con un carico di fichi crollino subito sotto il peso e perdano tutta la loro forza: ora la legge del Signore è più dolce dei fichi, ma l’uomo brutale che si è reso simile al cavallo e al mulo, nei quali non c’è intelletto (Cfr. Salmo 32,9), perde il coraggio e non riesce a trovare le forze per portare quell’amabile fardello”. La tentazione di arrendersi di fronte a qualche difficoltà, di dire “non ce la faccio a superare questo scoglio” è sempre in agguato. Ma San Paolo, nella Prima lettera ai Corinti (10,13), ci rassicura: “Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana, infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla”. Sant’Agostino dirà: “Non c’è fatica in ciò che si ama, o se c’è, è una fatica molto amata”. E lui, di fatica, per arrivare alla fede, ne ha fatta molta! Le imprese faticose, una volta portate a termine, danno senz’altro più soddisfazione di quelle facili. Pensiamo a chi si accinge a scalare una montagna impegnativa; farà certamente fatica, ma questa sarà compensata dalla vista meravigliosa che si presenterà ai suoi occhi una volta raggiunta la vetta. Se l’amore aiuta gli innamorati ad accogliere l’altro con tutti i suoi pregi e difetti (e chi non ne ha?), l’amore di Dio ci dà la forza non solo di obbedire alla sua legge, ma di amarla dal profondo del cuore con la certezza che, a suo tempo, Dio ci darà la ricompensa.
Preghiamo con le parole della liturgia odierna
O Dio, che chiami gli Angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza, concedi a noi pellegrini sulla terra la protezione degli spiriti beati, che in cielo stanno davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto. Amen
Ed oggi, comunque vadano le cose, un po’ più di fiducia in Dio e in noi stessi. Buona giornata,
PG&PGR